Avvenire di Calabria

Il finanziamento previsto dal piano nazionale di ripresa e resilienza per l'istruzione

Dispersione scolastica a Reggio Calabria, in arrivo importanti risorse

In tutto 227 gli istituti della Calabria coinvolti, l'assessore all'istruzione Nucera: «Siamo pronti per i primi interventi»

di Redazione Web

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Entra nel vivo il piano nazionale di ripresa e resilienza per l'istruzione che  prevede un finanziamento di 1,5 miliardi per contrastare la dispersione scolastica, le povertà educative e superare i divari territoriali, anche nel territorio di Reggio Calabria.

Dopo una prima fase, infatti, si è passati alla seconda con l'elargizione dei fondi direttamente agli istituti scolastici. «È un segnale positivo - afferma Lucia Anita Nucera assessore all'istruzione del comune-che denota attenzione da parte del Miur verso una problematica che soprattutto in alcune periferie particolarmente a rischio, anche della nostra città, si è accentuata durante la pandemia nonostante l'impegno massimo da parte delle scuole». 


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La prima tranche di risorse destinate alla Calabria ha coinvolto 227 istituti della regione. «Si tratta di fondi - prosegue Lucia Anita Nucera - che potranno essere utilizzati dai singoli istituti e che sono stati distribuiti sulla base di parametri precisi che riguardano ovviamente l'area in cui la scuola è collocata e la capienza di alunni». 

Dispersione scolastica a Reggio Calabria, cosa prevede il piano finanziato

Adesso, le scuole con una prima tranche del finanziamento potranno investire le risorse per il conseguimento di un diploma per i giovani anche tra i 18-24 anni, che hanno abbandonato precocemente gli studi.

Mentre, con la seconda si attiveranno progetti per  rinforzare le competenze di base degli alunni più in difficoltà, per superare i divari territoriali anche con alcuni progetti nazionali che coinvolgano direttamente le aree più periferiche della città.


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«Il mio augurio -dice l' assessore - è che gli istituti usufruiscano appieno delle risorse per contrastare una problematica che purtroppo, nei nostri territori, coinvolge diversi giovani che abbandonano prematuramente il percorso di studi senza conseguire un diploma e avendo dunque, meno possibilità di inserimento lavorativo. Inoltre, sarà importante attivare percorsi di potenziamento per tutti gli studenti che vivono situazioni  problematiche di povertà educativa. Credo che sarà ancora più significativo il fatto che siano coinvolti gli istituti che ricadono nelle aree maggiormente a rischio della nostra città, a favore dei minori che  di più hanno risentito  dei disagi durante la pandemia». 

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