Avvenire di Calabria

Il Papa ha stabilito che le donne possono accedere ai ministeri del lettorato e dell’accolitato. Luigi Cannizzo offre una lettura della Lettera apostolica "Spiritus Domini"

Donne nella Chiesa: «Simbolo di maternità e accoglienza fraterna»

Tatiana Muraca

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Con la Lettera apostolica in forma di motu proprio Spiritus Domini, papa Francesco ha modificato il primo paragrafo del canone 230 del Codice di Diritto canonico, stabilendo che le donne possano accedere ai ministeri del lettorato e dell’accolitato. Ne abbiamo parlato con don Luigi Cannizzo, sacerdote, parroco della parrocchia Santa Maria della Candelora, e liturgista della arcidiocesi reggina: «Un pronunciamento ufficiale della Chiesa, in questo caso dato dal Romano Pontefice attraverso un motu proprio, non va assolutamente interpretato e giudicato ma accolto nella fede con la certezza che è lo Spirito Santo a muovere i passi della Comunità credente. Personalmente - ci racconta don Cannizzo - sono convinto che ciò non porterà ad ulteriori sviluppi dottrinali in merito alla apertura alla ricezione del sacramento dell’ordine alle donne, ma forse va letto come una risposta concreta data da papa Francesco alle insistenti istanze, di tanti che in forza di un incalzante progressismo chiedono l’accesso al sacerdozio per le donne.

La Chiesa aveva davvero bisogna di questo cambiamento?
La donna nella Chiesa è una risorsa di cui non si può fare a meno anche in una visione di ministerialità aperta e diffusa così tanto auspicata dal Concilio Vaticano II. La possibilità di accedere ai ministeri istituiti del lettorato e dell’accolitato non credo darà alle donne qualcosa di più di quello che già di fatto fanno oggi nelle comunità. Non dimentichiamo che il lettore non è colui che si limita a proclamare le Parola di Dio nella liturgia ma il suo compito specifico è, partendo da un amore nei confronti della Parola, un concreto impegno nell’annuncio di essa e nella catechesi ai fratelli al punto da stimolarli ad innamorarsi di Dio che parla attraverso la Parola che nella liturgia si fa evento salvifico per l’intera umanità. Parimenti l’accolito non si preoccupa solamente di animare la celebrazione eucaristica e distribuire la Santa Comunione, ma ancor di più amando il Cristo eucaristico che ha incontrato personalmente nel sacramento dell’eucaristia, si adopera a diffondere e promuovere tra i membri della comunità l’adorazione eucaristica e la devozione verso la stessa eucaristia che in prima persona dovrebbe amare più della propria vita.
Le donne offrono già un contributo importante alla Chiesa: si pensi al ruolo delle catechiste, delle suore, delle volontarie e di tutte coloro che in un modo o nell’altro offrono il proprio servizio per il bene della Comunità. Quanto è prezioso questo servizio?
Il servizio svolto dalla donna nella Chiesa è unico e indispensabile. Non è importante sottolineare ciò che essa svolge all’interno di essa ma sottolineare invece quello che annuncia e manifesta: la maternità della Chiesa che accompagna amorevolmente tutti i suoi figli, un compito bello, difficile e impegnativo che solo una donna può adempiere pienamente grazie ai molteplici carismi che il buon Dio le affida.
Infine, crede che la Chiesa stia dando - anche attraverso questo motu proprio - una risposta ferma a tutti coloro i quali la considerano come un’istituzione “statica”, poco incline ai cambiamenti ed escludente nei confronti delle donne?
Sono convinto che la Chiesa, quale Carisma e Istituzione, non abbia bisogno di mostrare al mondo di essere al passo coi tempi. Da sempre il celebre adagio dei Padri Traditio et progressio declinato nella prossimità all’uomo che cammina per strade del mondo in attesa del compimento della Salvezza alla fine dei tempi, dimostra quanto Le stia a cuore la felicità dell’umanità che si concretizza in una osservazione discreta e rispettosa dei ruoli, in uno «stare e comprendere» che la piena realizzazione dell’uomo si illumina nel ricercare ogni giorno la pienezza di una umanità incarnata e radicata nell’oggi della Chiesa che vive ed opera in un mondo globalizzato che muta con estrema velocità. 

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