Avvenire di Calabria

A Sant’Elia di Ravagnese i fedeli vivranno un incontro nel nome della comunità

Edifici di culto, un percorso di partecipazione in diocesi

Sarà presente il direttore dell’Ufficio Beni ecclesistici della Cei, don Valerio Pennasso

Redazione Web

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Perché costruire un nuovo edificio di culto? Una domanda che può apparire come “banale”, in realtà, merita di essere approfondita. Questo è quello che accadrà lunedì 19 ottobre, a Reggio Calabria per ferma volontà dell’Ufficio nazionale per i Beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto e l’arcidiocesi di Reggio Calabria–Bova – con particolare riferimento alla parrocchia San Giovanni Bosco – che hanno promosso un incontro informativo, alle 18, presso la Chiesa dell’Immacolata in località sant’Elia di Ravagnese nell’hinterland urbano della Città dello Stretto.

Il titolo dell’appuntamento è “Una nuova chiesa per una nuova comunità” e prevede la presentazione dei risultati delle attività di partecipazione in vista del bando di concorso. L’apertura, come già detto dalle 18, prevede i saluti dell’arcivescovo di Reggio Calabria – Bova, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini che declinerà il tema dell’appuntamento ai fedeli e curiosi presenti. A seguire, l’intervento di don Valerio Pennasso, direttore dell’Ufficio nazionale per i Beni culturali ecclesiastici e per l’edilizia di culto, che relazionerà sul tema “La costruzione di una nuova chiesa: orientamenti e processi”.

Parole molto attese anche dagli addetti ai lavori che saranno completate dalla riflessione di don Domenico Morabito, sacerdote reggino e direttore dell’Ufficio diocesano “Edilizia di culto” dell’arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova e responsabile del procedimento inerente la nuova Chiesa dell’Immacolato in località Sant’Elia di Ravagnese. Don Morabito parlerà de “Il percorso a scala diocesana: attese e prossimi sviluppi”.

Ampio spazio, poi, alle istanze della comunità che vedrà sorgere il nuovo edificio di culto: don Severino Kyalondawa, parroco di San Giovanni Bosco terrà un intervento corale con la partecipazione, anche, di un componente del consiglio pastorale della stesso parrocchia. Il loro tempo a disposizione verterà sul tema “Il punto di vista della comunità: l’esperienza delle attività di partecipazione”. Una focale fortemente interessante che sarà implementata dall’animatore delle attività di partecipazione, l’ingegnere Luca Chiappetta, a cui toccheranno le conclusioni con una relazione dal titolo “Il processo e i risultati delle attività condotte con le comunità”.

Questo il programma di un incontro che, ovviamente, prevede il rispetto di tutte le norme anti–Covid per chi intenderà parteciparvi. Nei prossimi numeri, vi proporremo una sintesi dei lavori, ma per addentrarci alla tematica riportiamo alcune dichiarazioni che don Valerio Pennasso ha rilasciato ad Avvenire di recente. Parlando dei concorsi promulgati dalla Cei, Pennasso afferma come «non sono semplici concorsi, quelli promossi dalla Chiesa. E non riguardano solo le chiese, ma anche i locali parrocchiali: lo scopo è sempre di ottenere la massima qualità architettonica, come servizio alla comunità». E aggiunge: «I centri parrocchiali non sono solo luoghi di evangelizzazione ma anche di incontro – ha evidenziato il direttore dell’Ufficio nazionale per i Beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto – rendere pastorale una chiesa non è questione tecnica, ma richiede un collegamento con la vita quotidiana delle persone».

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