Avvenire di Calabria

L'assistente dei Portatori della Vara parla di questi tempi difficili in cui si vive la fede verso la Madonna della Consolazione in maniera diversa dal solito

Festa Madonna per don Nino Iannò: «Un tragitto dell’anima»

Tatiana Muraca

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Quest’anno la festa in onore della Madonna della Consolazione viene vissuta in maniera del tutto differente dal solito. Annullate le tradizionali processioni del sabato e del martedì: l’emergenza sanitaria in atto non ha lasciato scampo e per la sicurezza di tutti, il quadro della Madonna è stato trasportato fino in Cattedrale venerdì notte. Un colpo al cuore per tutti gli abitanti di Reggio Calabria, e soprattutto per chi alla Madonna ha dedicato gran parte della propria vita. Don Nino Iannò, assistente dei portatori della Vara, esprime uno stato d’animo personale ma che si allarga al sentire di tutti i portatori: «Per noi è un grande dolore. La festa è l’appuntamento che tanto attendiamo, vivendo un rapporto strettissimo con la Madonna». Un’esperienza inaspettata da un lato, ma da accettare rispettando le regole imposte, la pensa così don Iannò che parla di una «festa del cuore, che non manca nemmeno in tempi di pandemia, una festa che rende onore al rapporto con la Madonna che ciascuno di noi vive comunque partecipando alle celebrazioni, ai sabato all’Eremo e avendo parte attiva nel contribuire al buon andamento di tutte le iniziative previste». Per don Nino Iannò, dunque, in questo 2020 si celebra una diversa tipologia di festa, che riguarda il rapporto intimo con la Vergine, anche con poche occasioni rispetto agli scorsi anni in cui esternarlo in pubblico, «abbiamo modo di farlo nell’intimità dei nostri cuori e tra nostri cari – aggiunge don Iannò – la nostra fede è la vera protagonista. Noi siamo stati presenti sempre: con i frati cappuccini alla consegna del quadro al Santuario dell’Eremo, che tradizionalmente avveniva a piazza della Consegna, così come nell’ambito del servizio d’ordine». Quest’anno, inoltre, non sarà possibile spostare la Vara da Palazzo Campanella, dove si trova perché sottoposta a restauro. Perciò, il quadro è collocato in un’altra varetta, «è comunque un’emozione», conclude don Nino Iannò. 

Articoli Correlati