Avvenire di Calabria

Il grato ricordo di Filippo Moscato: «Le tue scelte saranno un segno, strada da percorrere e imitare»

Francesco Massara, apostolo dei lavoratori

Redazione Web

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I l 26 dicembre, dopo una malattia che lo ha velocemente consumato, si è spento Francesco Massara, persona da sempre impegnata a promuovere la Dottrina sociale della Chiesa, soprattutto nelle fila delle Acli, di cui è stato promotore e appassionato dirigente.

Massara è nato a Condofuri di Reggio Calabria, si è laureato in Giurisprudenza e ha sempre militato nell’associazionismo cattolico. Già dirigente delle Ferrovie dello Stato in qualità di responsabile del personale, delle relazioni industriali e del patrimonio. Ha sempre continuato il suo impegno sociale e culturale nelle Acli e nella vita della comunità ecclesiale della diocesi di Reggio Calabria-Bova rivestendo numerosi incarichi. È stato presidente provinciale e regionale. Ha scritto molti articoli di carattere culturale, sociale e politico su diverse riviste e sul settimanale L’Avvenire di Calabria.

Nel 2013 ha pubblicato il volume Le Acli di Reggio Calabria – Fedeltà di un impegno nella Chiesa e nella società civile e il romanzo Ai piedi della piramide,

libro di ricordi e memorie del protagonista, ma anche di storia e meridionalismo. Ha fatto parte del Comitato Scientifico del Centro internazionale scrittori della Calabria dove ha ideato e condotto per numerosi anni un ciclo di manifestazioni dal titolo: “Questione sociale e del lavoro, Dottrina della Chiesa ed encicliche sociali”. Le esequie sono state celebrate il 27 dicembre nella parrocchia che frequentava Massara, San Giorgio al Corso, e sono state presiedute dal fratello Antonino, sacerdote guanelliano e concelebrate da altri 15 presbiteri. Terminata la liturgia, ha preso la parola il dottor Carmelo Moscato, già presidente delle Acli Calabria e amico di vecchia data di Franco Massara. «Carissimo Franco – ha esordito Massara – ti vogliamo salutare, insieme, per l’ultima volta. È un saluto personale e comunitario perché tu hai vissuto, hai amato, hai stretto rapporti specifici, sei stato ricercato compagno di viaggio di tante persone. Ti salutano e ti abbracciano le Acli, il tuo secondo amore».

Proprio nell’associazione fondata da Achille Grandi, Massara ha lasciato un segno indelebile: «Permettimi di salutarti anche a nome dei tanti giovani e adulti che hai formato ed aiutato nella tua vita intensa ed appassionata. Sono le donne e gli uomini delle Acli di Reggio, della Calabria, delle Acli nazionali. Eri orgoglioso della tua formazione tutta interna alle Acli, specialmente di quella ricevuta alla Scuola centrale che avevi frequentato a Roma nel lontano 1963». Tutto il percorso della vita di Massara, le sue scelte, sono un segno per tutti gli Aclisti, una testimonianza forte e anche una strada da percorrere e imitare. «Lasci un vuoto incolmabile in tutti coloro che ti sono stati vicini – ha proseguito Massara – che hanno avuto occasione di conoscerti ed ascoltarti. Ma, insieme, lasci una grande eredità umana, spirituale e culturale, chiamandoci a continuarla e darne testimonianza. Davanti a te c’erano sempre i giovani che chiedevano la tua consulenza formativa, culturale e politica». Poi Moscato ha rivelato un legame forte di Massara con Ferro, che fu fondamentale quando negli anni ‘70 la Cei tolse gli assistenti ecclesiastici alle Acli. «Ma a Reggio, grazie al tuo operato, gli effetti non si sono avvertiti. Abbiamo scelto di continuare con maggiore impegno nella vita cristiana e nel lavoro sociale, aiutati dal paterno incoraggiamento del Vescovo dell’epoca, monsignor Giovanni Ferro». Franco Massara aveva una grande fede, e lo ha testimoniato per tutta la vita, nella salute e durante la lunga e dolorosa malattia che lo ha vinto. Non solo alle Acli, ma a tutta la Chiesa reggina, lascia un’eredità impegnativa di servizio e di impegno.

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