Reggio Calabria, nuova iniziativa del MAB: al via un corso su San Paolo e le origini della Chiesa reggina
L’iniziativa spirituale e culturale è promossa da Museo, Archivio Storio e Biblioteca diocesani
Funerali in chiesa o all'aperto? Quanti possono essere presenti alle esequie oltre i 15 parenti? Come saranno sanificati gli ambienti? Queste sono soltanto alcune delle domande che sacerdoti e fedeli si stanno facendo all'indomani dell'entrata in vigore del Dpcm del 26 aprile che consente la celebrazione dei funerali sul territorio italiano (in attesa dell'applicazione del protocollo per le messe col popolo).
A questi interrogativi prova a rispondere monsignor Salvatore Santoro, vicario generale dell'arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova, attraverso una comunicazione diffusa presso il clero diocesano. Anzitutto, monsignor Santoro rimanda pedissequamente alla Nota complementare della Cei dello scorso 30 aprile, nonché alle comunicazioni dell'arcivescovo reggino, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, precedentemente inviate a ogni singolo sacerdote della diocesi di fondazione paolina.
Ma per fugare ogni dubbio, monsignor Santoro - di concerto coi vicari zonali - ha inviato una delibera specifica, approvata dall'arcivescovo, a cui attenersi che riportiamo schematicamente:
Per “sanificazione” dell’aula liturgica, non si intende la ripetizione dell’operazione, articolata e complessa, già praticata da specifici addetti, ma una pulizia accurata – con prodotti idonei - dei banchi della chiesa e dell’aula liturgica stessa; in particolare è raccomandato che si faccia aereare la chiesa stessa per un congruo tempo.
L’iniziativa spirituale e culturale è promossa da Museo, Archivio Storio e Biblioteca diocesani
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