Avvenire di Calabria

L’opinione del professore che sarà presente all’incontro dedicato all’imprenditoria giovanile organizzato dall’arcidiocesi reggina e dall’ente camerale

Giovani e produttività, Alfonso Molina: «Investano su sé stessi»

Francesco Creazzo

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Alfonso Molina è il creatore e direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale, professore Strategie delle tecnologie all’Università di Edimburgo. Da diversi anni conduce attività teoriche e pratiche mirate a «sviluppare un ambiente e una piattaforma che integrino teorie accademiche, strumenti di applicazione pratica e progetti su diversi temi, tra i quali innovazione sociale e tecnologica». Sarà presente, nel mese di aprile, all’incontro dedicato all’imprenditoria giovanile, organizzato dall’arcidiocesi e dalla Camera di commercio di Reggio Calabria.

La Calabria è una delle aree più depresse d’Europa e la disoccupazione giovanile sfiora il 60%. Come invertire la tendenza?

Questa è una sfida epocale che richiede un cambiamento culturale e un coinvolgimento di tutte le istituzioni, organizzazioni e cittadini della regione Calabria, che devono utilizzare efficacemente le risorse italiane ed europee. Si deve creare una specie di “alleanza per i giovani” con l’obiettivo specifico di mettere proprio loro, ovvero il futuro della Calabria, al centro delle politiche educative, lavorative e imprenditoriali per creare ricchezza regionale. In tutto questo la tecnologia ha un ruolo fondamenta- le perché professioni e mestieri sono sempre più digitalizzati. La scuola e l’università hanno una grande responsabilità, così come le istituzioni che dovrebbero collaborare affinché l’eccellenza tecnologica possa essere trasferita all’economia calabrese.

La priorità per i giovani che vogliono fare impresa dovrebbe essere la formazione. Da dove possono iniziare?

La formazione dovrebbe cominciare dalla scuola per trasferire ai ragazzi non solo la conoscenza delle materie curriculari tradizionali, ma anche le competenze trasversali come l’attitudine all’auto–imprenditorialità. Essere imprenditori di se stessi vuole dire essere consapevoli e capaci di costruire il proprio futuro. Questi giovani devono sempre più avvicinarsi alle istituzioni regionali e nazionali che li supportano nella formazione e nel processo di creazione di impresa. Una buona idea di prodotto o servizio è solo l’inizio di un lungo viaggio, bellissimo ma impegnativo.

Qual è lo sforzo principale che le istituzioni devono compiere per favorire lo sviluppo di un’imprenditoria giovanile?

Lo sforzo principale è la collaborazione di tutte le istituzioni del Paese che hanno un ruolo rilevante per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile. Bisognerebbe creare un ecosistema ben visibile di supporto all’imprenditorialità, affinché i giovani possano passare dalla creazione di idee al supporto finanziario fino ad entrare nel mercato del lavoro. Una parte importante per il funzionamento del sistema è la semplificazione di tutte le procedure regionali di supporto all’imprenditoria, con la giusta attenzione all’aspetto della legalità.

Nel Sud Italia spesso si è parlato di turismo come possibile fonte di sviluppo. E se la soluzione fosse tornare all’agricoltura?

Credo che il turismo debba rimanere per la Calabria una delle principali fonti di sviluppo. Per investire su modernizzazione e competitività dell’agricoltura credo che possa essere positivo l’uso della tecnologia nelle varie fasi del processo agricolo, dalla semina alla distribuzione sul mercato. È l’integrazione tra il lavoro dell’uomo e l’automazione robotica che, se bene utilizzata, valorizza tale settore.

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