Avvenire di Calabria

Giovani: stop smartphone ad under 14 e social ad under 16. Aiart, sostegno alla richiesta dei pedagogisti al governo

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


L’appello “va nella stessa direzione che l’Aiart ha sempre fortemente appoggiato e concretizzato con azioni volte all’educazione, alla formazione e alla tutela in tutto il territorio nazionale”. Anche Giovanni Baggio, presidente dell’associazione cittadini mediali con sede nazionale in uno dei poli comunicativi della Cei, sostiene la petizione lanciata da psicoterapeuti e pedagogisti su change.org “Stop smartphone e social sotto i 14 e 16 anni: ogni tecnologia ha il suo giusto tempo”. “E’ un’iniziativa – precisa Baggio – tesa ad una tutela reale degli interessi dei giovanissimi, capace forse anche di prevenire quel tristissimo fenomeno del ritiro sociale dei preadolescenti catturati e irretiti dall’incontrollabile mondo della rete e dei social; facendo anche riflettere gli adulti: genitori, educatori ed insegnanti sulla opportunità di entrare senza filtri nella realtà digitale”.
Dopo il divieto di utilizzo degli smartphone in classe fino alla terza media anche per scopi didattici – voluto dal ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara – arriva anche questo ennesimo appello a cui si aggiunge la firma dell’Aiart. “Rispondere a questo appello – precisa Baggio – non significa essere anti-tecnologici perché l’uso di ogni tecnologia ha il suo giusto tempo ma vuol dire accogliere ciò che le neuroscienze hanno ormai dimostrato da anni e su cui l’associazione si è più volte soffermata approfondendo ogni aspetto del rapporto dei minori con il mondo digitale: dai social media ai videogiochi”. L’invito, infine, a “non sottovalutare la posizione sempre più condivisa a livello internazionale sui danni derivanti da un uso precoce del cellulare e dei social, ormai evidenti a tutti”.

Fonte: Agensir

Articoli Correlati

Tags: