Alta velocità fino a Reggio Calabria, opera strategica non più rinviabile
Il vice sindaco metropolitano Carmelo Versace chiede un’azione decisa per superare ritardi e divisioni.
Sei trapianti renali, di cui due da donatore vivente con tecnica robotica, sono stati eseguiti al Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria a cavallo dello scorso weekend.
Lo straordinario risultato ottenuto è il frutto del grande impegno profuso dalle due equipe mediche delle Unità Operative di Urologia e Chirurgia Generale, dirette rispettivamente dal dottor Edoardo Sgrò e dal dottor Salvatore Costarella, coadiuvati dagli anestesisti dottoressa Tania Franco e dottoressa Loredana Panzera, alla presenza della professoressa Lucrezia Furian del Centro Trapianti dell’Università di Padova, autorità riconosciuta in ambito internazionale nel settore dei trapianti.
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Domenica 11 giugno, tali equipe si sono trovate a lavorare in contemporanea, e con grande sinergia, all’attività di prelievo e trapianto degli organi. Tale complessa attività coordinata e gestita dal Direttore del Centro Regionale Trapianti dr. Pellegrino Mancini, è stata possibile grazie anche alla generosità ed all’altruismo dimostrati dai familiari di pazienti deceduti in Terapia Intensiva, sia all’Annunziata di Cosenza che qui a Reggio Calabria, che hanno acconsentito alla donazione degli organi dei loro cari. Importante il coinvolgimento del responsabile U.O.S. Trapianto renale, dottor Francesco Cambareri, afferente all’U.O.C. di Nefrologia e trapianti renali, diretta dalla professoressa Francesca Mallamaci, nonché dalla Case Manager dottoressa Stefania Ficara.
Estremamente prezioso è stato anche il contributo dell’U.O.S.D. di Terapia Intensiva Post Operatoria, diretta dal dottor Massimo Caracciolo, e dell’U.O.C. di Terapia intensiva, diretta dal dottor Sebastiano Macheda.
L'equipe infermieristica del Blocco Operatorio coinvolta nell'attività trapiantologica formata da Paolo Gioffrè (referente infermieristico per l'attività di prelievo e di trapianto di organi) e guidata da Alfredo Verdino (Referente Infermieristico del Blocco Operatorio) coadiuvato da Angela Solano e Luigi Mattia. Notevole anche il coinvolgimento di decine di professionisti afferenti alle diverse strutture del Grande Ospedale Metropolitano intervenuti ognuno per le proprie competenze.
In riferimento ai trapianti di rene da donatore vivente con tecnica robotica, il Grande Ospedale Metropolitano ha redatto uno specifico Protocollo Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) istituendo una convenzione con il Centro Trapianti dell’Università di Padova, da cui viene la prof.ssa Furian, che ha visto la partecipazione di un gruppo di lavoro del Gom composto da tutte le figure professionali coinvolte nell’attività del trapianto, al fine di acquisire la massima sicurezza e professionalità nella specifica attività offrendo, in tal modo, la possibilità di cura in loco ai pazienti.
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Tutto ciò rientra nell’ambito della implementazione dell’attività di trapianto renale da vivente, fortemente voluta da questa Direzione, che ha dato nuovo avvio con i due casi dello scorso luglio dopo uno stop di alcuni anni e che ha il preciso scopo di dare risposte più efficaci ed evolute alle persone affette da malattia renale cronica, per le quali il trapianto è l’unica prospettiva terapeutica.
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«Ho sempre pensato che la gente non scelga un posto solo perché si mangia bene,
Tra adulti sempre più smarriti, comunità frammentate e intelligenza artificiale, un’autorevole analisi sulle sfide del nostro tempo.