Avvenire di Calabria

Si è spenta stanotte, i funerali saranno celebrati lunedì 19 alle 11 nella chiesa di Gesù e Maria in via del Torrione

Grave perdita per la Chiesa reggina, muore suor Maria Salemi

Cofondatrice delle Figlie di Maria Santissima Corredentrice, ha collaborato con monsignor Ferro e Padre Dante Forno

Carolina Nostro

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Suor Maria Salemi, Cofondatrice e Direttrice della Congregazione delle Figlie di Maria SS. Corredentrice, nasce a Montagnareale (ME) nel 1930.

Fin da bambina è fortemente attratta all’intimità con Gesù, che ama tanto, e vuole piacergli fino a consacrarsi verginalmente a lui. Compie gli studi elementari, ginnasiali e liceali con risultati eccellenti; iscritta all’Azione Cattolica è attiva e intraprendente; frequenta la facoltà di Lettere all’Università di Messina e si laurea difendendo la tesi su “Il Corpo Mistico di Cristo”. Aspira alla vita contemplativa: l’amore per Gesù la sospinge a cercare una forma di vita consacrata analoga a quella agognata da spendere per la Chiesa, Mistico Corpo di Cristo, e per i suoi sacerdoti. Intelligente, volitiva, fedele nel perseguire l’ideale, è pronta anche al martirio. Lo confida al suo Direttore spirituale don Dante Forno e tra loro vi è un’intesa carismatica: nasce così l’ideale della Corredenzione, che inizierà a prendere forma concreta a Catania nella fondazione della Congregazione delle Figlie di Maria SS. Corredentrice (26 luglio1956).

Nel 1959 la nascente Comunità si trasferisce a Reggio Calabria, accolta affettuosamente dall’Arcivescovo mons. Giovanni Ferro. Qui il carisma trova un impianto ecclesiale, attraverso una forma di vita di apostolato religioso-educativo, pur mantenendo fisso l’ideale contemplativo, chiaramente espresso dall’art. 1 delle Costituzioni: “Il carisma della Congregazione ha come fine l’offerta della vita a Dio perché la missione ministeriale del sacerdote produca la piena disponibilità all’accoglienza della grazia nel cuore degli uomini”. L’itinerario spirituale della Fondatrice è l’espressione della Sua grande ricchezza interiore e della Sua profonda unione a Gesù. Nella sua vita, ella è stata testimone di quell’Amore verso Dio che raggiunge la sua massima espressione nell’amore verso gli altri, e in particolare verso i poveri e gli ultimi, mettendoli al primo posto, accogliendo e amando tutte le persone emarginate, nella consapevolezza che “si ha più gioia nel dare che nel ricevere”. Caratteristica, in lei, è la capacità di accogliere tutti, e ciascuno in particolare, con la sua tenera benevolenza, facendolo sentire accolto ed amato di un Amore unico: l’amore divino deve portare a dare agli altri la “tenerezza” che si è ricevuta in dono.

Amore, bellezza, povertà vengono da lei vissute nel silenzio, atteggiamento che ha sempre caratterizzato la vita della Santa Vergine, una vita di nascondimento, di rinnegamento di sé fino a scomparire per far posto al Verbo di Dio. Come Maria, anch’ella vuole che tutto il suo essere taccia, affinché sia solo il volere di Dio a suggerire e ad accompagnare le sue scelte, le sue azioni, tutta quanta la sua vita.

Speciale, nella Direttrice, è l’amore per l’ordine e la bellezza che lei considera come attributi di Dio e un riflesso della Sua stessa bellezza, da ricercare, quindi, come desiderio di perfezione. Questo desiderio richiede un forte impegno ascetico a fare bene ogni cosa, anche se ciò comporta sacrificio, sforzo e impiego di tutte le proprie facoltà, senza riserve. La vita terrena della Direttrice, intessuta di fede, di amore e di immolazione, si conclude a Reggio Calabria il 17 febbraio 2018, quando il Signore la chiama a Sé nel Suo Regno.

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