Avvenire di Calabria

Dal deserto alla parrocchia, dalla contemplazione all’apostolato di servizio agli ultimi

Il «fratello universale» Charles de Foucauld presto santo

Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Santità senza tempo e a tutte le latitudini. Si potrebbero riassumere così i decreti della Congregazione delle cause dei santi, dei quali papa Francesco ha autorizzato ieri la pubblicazione e che riguardano decisivi passi verso la gloria degli altari di sacerdoti, religiosi e religiose vissuti in epoche diverse e in diversi continenti. Il nome che spicca di più è senz’altro quello del beato Charles de Foucauld (1858–1916), la cui spiritualità di cercatore di Dio e di eremita ha ispirato intere generazioni, dopo la sua morte avvenuta a opera di alcuni predoni del deserto che avevano scambiato per un tesoro venale quello che egli valutava al di sopra di tutti i beni della Terra: Gesù nel tabernacolo (ne parliamo più diffusamente in questa stessa pagina). Ma anche altre figure ormai prossime alla canonizzazione o alla beatificazione rivestono grande interesse.

I prossimi santi. Oltre a Carlo di Gesù, infatti, saranno presto santi il beato francese Cesare de Bus (1544– 1607), fondatore della Congregazione dei Padri della Dottrina Cristiana (Dottrinari) e la beata italiana Maria Domenica Mantovani (1862–1934). De Bus giunge alla canonizzazione oltre quattro secoli dopo la sua morte e a distanza di quarantacinque anni dalla beatificazione, avvenuta il 27 aprile del 1975 ad opera di Paolo VI. Settimo dei tredici figli di una nobile famiglia originaria di Como (i Bussi), intraprese inizialmente la carriera militare, prendendo parte alle guerre di religione contro gli Ugonotti, ma poi fu ammesso alla corte di Parigi da Carlo IX. Dopo la morte di un fratello, canonico del capitolo della cattedrale di Salon–de– Provence, maturò la vocazione al sacerdozio e fu ordinato nel 1582. Si distinse nelle opere di carità e insieme con un cugino fondò nel 1592 una congregazione di preti secolari, la cui missione era l’insegnamento della dottrina cristiana, approvata da papa Clemente VIII nel 1597. I padri Dottrinari sono oggi presenti in Francia, Italia, Brasile, India e Burundi. Il loro fondatore morì il 15 aprile 1607 (che quell’anno era il giorno di Pasqua) ad Avignone. È sepolto nella chiesa di Santa Maria in Monticelli di Roma, dove ha sede la curia generale della Congregazione. «Il nostro stile di vita – raccomandava ai confratelli – sia conforme alle verità insegnate da essere un catechismo vivente».

Sarà santa grazie a un miracolo per sua intercessione la veronese beata Maria Domenica Mantovani (1862-1934). Nacque l’11 novembre 1862 a Castelletto di Brenzone, sul lago di Garda (Verona). Sin da piccola ha dedicato tutte le sue energie e le sue forze al servizio della parrocchia. Nel 1877 giunse a Castelletto, come viceparroco, Don Giuseppe Nascimbeni, che diventa per Maria Domenica una guida sicura e forte. Nel frattempo Maria Domenica si consacra col voto privato di verginità, emesso dinanzi all’Immacolata l’8 dicembre 1886. Pronta per donarsi per il bene della parrocchia, accoglie l’invito del parroco e il 4 ottobre 1892 parte assieme tre compagne per la formazione. Fu la prima superiora dell’Istituto delle Piccole Suore della Sacra Famiglia, da lei fondato insieme al beato sacerdote Giuseppe Nascimbeni per servire in umiltà di vita per amore di Cristo i poveri, gli orfani e i malati. Madre Mantovani è stata beatificata da papa Giovanni Paolo II a Roma il 27 aprile 2003.

Per la canonizzazione della beata Maria Domenica Mantovani, la Postulazione della Causa ha presentato all’esame della Congregazione la guarigione di una giovane undicenne da «stato di male epilettico; coma; arresti cardiorespiratori; insufficienza respiratoria acuta; infezioni in paziente con mielomenigocele e idrocefalo derivato, paraplegia arti inferiori». L’evento accadde nel 2011 a Bahía Blanca (Argentina). Durante la permanenza in Terapia Intensiva

I prossimi beati. Inoltre nel documento viene riconosciuto anche il miracolo che porterà agli altari il servo di Dio statunitense Michele McGivney (1852–1890), fondatore dell’Ordine dei Cavalieri di Colombo, e il miracolo attribuito all’intercessione della Venerabile Serva di Dio francese Paolina Maria Jaricot (1799–1862), fondatrice delle Opere del “Consiglio della Propagazione della Fede” e del “Rosario Vivente”. I martiri. I decreti promulgati dalla Congregazione delle cause dei santi porteranno alla beatificazione anche i martiri servi di Dio Simeone Cardon e cinque compagni, religiosi professi della Congregazione Cistercense di Casamari – uccisi a Casamari, in odio alla Fede, tra il 13 e 16 maggio 1799 – e il martire servo di Dio Cosma Spessotto, italiano, (1923–1980), sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori, ucciso a San Juan Nonualco (El Salvador). Per loro, proprio in quanto martiri, non c’è bisogno del miracolo.

Un nuovo venerabile. Infine sono state riconosciute le virtù eroiche del vescovo francese Melchiorre Maria de Marion Brésillac, già vicario apostolico di Coimbaore e fondatore della Società delle Missioni Africane, nato nel 1813 a Castelnaudary (Francia) e morto a Freetown (Sierra Leone) nel 1859.

Articoli Correlati