Bambini calabresi penalizzati, i dati di Save The Children scandalizzano Marziale
Il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Antonio Marziale, giudica inquietanti i dati sulla Calabria pubblicati da Save the Children nell’ultimo rapporto.
di Patrizia Caiffa* - In Italia ci sono 6,2 milioni di mamme con almeno un figlio minorenne. Sempre meno quelle più giovani (l’età media al parto cresce e nel 2019 tocca i 32,1 anni, il tasso più alto in Europa), molte di loro sono costrette a rinunciare alla carriera professionale (tra i 25 e i 54 anni solo il 57% delle madri risulta occupata rispetto all’89,3% dei padri), non possono appoggiarsi a una rete per la prima infanzia (solo il 24,7% dei bambini frequenta un servizio socio-educativo per la prima infanzia) e spesso devono modificare qualche aspetto della propria attività lavorativa per cercare di conciliare lavoro e vita privata.
Il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Antonio Marziale, giudica inquietanti i dati sulla Calabria pubblicati da Save the Children nell’ultimo rapporto.
Gli operatori riferiscono che alcuni di questi minori non sono attualmente in una situazione protetta e sicura. Molti vivono in stanze dove dormono più di 50 persone, che li espongono a ulteriori rischi, inclusa la violenza fisica e sessuale.
“Di fronte a questi dati, rinnoviamo con forza il nostro appello per il varo di un piano nazionale di contrasto alla povertà minorile che comprenda misure di sostegno materiale alle famiglie, sostegno alimentare e sostegno educativo”
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