Avvenire di Calabria

La lettera del pontefice alla giornalista Nina Fabrizio autrice di ''Francesco il papa delle donne''

Il Papa: «La maternità umiliata in nome dell’interesse economico»

Redazione Web

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La giornalista dell'Ansa Nina Fabrizio è l'autrice del libro edito da San Paolo Francesco il papa delle donne. Ne ha fatto dono al Pontefice che le ha ripsosto con una lettera dove oltre a ringraziarla fa una denuncia della condizione delle donne nel mondo. «Risuona nell'animo la domanda di ogni mamma: 'In quale mondo vivrà mio figlio?», scrive Francesco. «Preghiamo per loro, affinché il Signore doni il coraggio di accompagnare i figli con la fiducia che sarà certamente un mondo diverso, ma sarà sempre un mondo che il Signore amerà tanto. Oggi la maternità viene umiliata, perché l'unica crescita che interessa è quella economica.« La ringrazio per il messaggio, le riflessioni e il libro che Lei ha voluto cortesemente inviarmi» scrive il Pontefice. «Sono un contributo che mi permette di conoscere più da vicino, questo momento delicato della pandemia, la sensibilità delle donne in attesa del parto. Ci sono madri che rischiano viaggi impervi per cercare disperatamente di dare al frutto del grembo, un futuro migliore e vengono giudicate numeri in esubero da persone che hanno la pancia piena, ma di cose, e il loro cuore vuoto di amore». La lettera si conclude con l'invito «Preghi per me».

Il libro di Nina Fabrizio indaga il rapporto tra il primo pontefice gesuita della storia e il mondo delle donne. Religiose, laiche, dottoresse di strada, giornaliste, ex prostitute, vittime della guerra sporca in Argentina, semplici mamme, capi di stato e persino cantanti liriche, sono tantissime le donne che durante questi sette anni di pontificato sono entrate in contatto diretto con Begoglio. Si scopre così, pagina dopo pagina, storia dopo storia, che proprio questo pontificato, così proteso verso le periferie e caratterizzato dall'opzione preferenziale per i poveri, ha anche favorito il sorgere di un vasto movimento femminile, sia interno, sia parallelo alla Chiesa e al Vaticano. È una storia che in realtà nasce già in Argentina, quando Bergoglio riuscì a salvare dalla dittatura militare anche donne ed amiche come il magistrato di simpatie di sinistra, Alicia Olivera. E poi, appena salito al soglio di Pietro, sostenendo nella sua dura battaglia Estela Carlotto, leader delle Abuelas de Plaza de Mayo, che è riuscita, anche grazie all'intercessione di Francesco in favore dell'apertura degli archivi ecclesiastici argentini, a ritrovare suo nipote, figlio strappato alla madre durante le disumane torture praticate nella famigerata Esma.

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