Avvenire di Calabria

L'omelia durante la messa allo Zayed Sports City

Il Papa negli Emirati: «Non è beato chi aggredisce»

Redazione Web

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“Non è beato chi aggredisce o sopraffà, ma chi mantiene il comportamento di Gesù che ci ha salvato: mite anche di fronte ai suoi accusatori”. Commentando una delle beatitudini, nell’omelia della Messa nello Zayed Sports City, il Papa ha citato san Francesco, “quando ai frati diede istruzioni su come recarsi presso i Saraceni e i non cristiani. Scrisse: ‘Che non facciano liti o dispute, ma siano soggetti ad ogni creatura umana per amore di Dio e confessino di essere cristiani’”. “Né liti né dispute”, ha commentato il Santo Padre, “e questo vale anche per i preti”, ha aggiunto a braccio: “In quel tempo, mentre tanti partivano rivestiti di pesanti armature, san Francesco ricordò che il cristiano parte armato solo della sua fede umile e del suo amore concreto”. “È importante la mitezza”, ha ribadito Francesco: “Se vivremo nel mondo al modo di Dio, diventeremo canali della sua presenza; altrimenti, non porteremo frutto”. Commentando la seconda beatitudine al centro dell’omelia, “Beati gli operatori di pace”, il Papa ha ricordato che “il cristiano promuove la pace, a cominciare dalla comunità in cui vive”. “Nel libro dell’Apocalisse, tra le comunità a cui Gesù stesso si rivolge, ce n’è una, quella di Filadelfia, che credo vi assomigli”, il tributo di Francesco: “È una Chiesa alla quale il Signore, diversamente da quasi tutte le altre, non rimprovera nulla. Essa, infatti, ha custodito la parola di Gesù, senza rinnegare il suo nome, e ha perseverato, cioè è andata avanti, pur nelle difficoltà. E c’è un aspetto importante: il nome Filadelfia significa amore tra i fratelli. L’amore fraterno. Ecco, una Chiesa che persevera nella parola di Gesù e nell’amore fraterno è gradita al Signore e porta frutto”. “Chiedo per voi la grazia di custodire la pace, l’unità, di prendervi cura gli uni degli altri, con quella bella fraternità per cui non ci sono cristiani di prima e di seconda classe”, l’auspicio finale del Papa: “Gesù, che vi chiama beati, vi dia la grazia di andare sempre avanti senza scoraggiarvi, crescendo nell’amore fra voi e verso tutti”.

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