Avvenire di Calabria

La decisione di Fiorini Morosini dopo le vandalizzazioni degli asili comunali dei due quartieri

Il Quadro della Madonna della Consolazione a Santa Venere e Archi

Un evento storico, due momenti di preghiera e riflessione per reagire al male

Davide Imeneo

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Alle 15.30 di martedì 8 novembre il Quadro della Madonna della Consolazione arriverà nella chiesa parrocchiale di Santa Venere. L'effigie sarà accompagnata da una rappresentanza dei portatori della Vara e dall'arcivescovo Fiorini Morosini, che presiederà un momento di preghiera nella frazione più periferica del comune di Reggio Calabria. A seguire, alle ore 18.30, sarà esposto nella chiesa ad Archi CEP, dove il presule terrà un momento di riflessione.
La decisione di questa "peregrinatio" della Patrona del popolo reggino, è scaturita dai recenti atti vandalici che hanno coinvolto l'asilo nido comunale di Archi e l'asilo di Santa Venere, entrambi appena ultimati dopo lunghi lavori di ristrutturazione e ammodernamento. È un segno di reazione al male, di non rassegnazione alla violenza perpetrata da pochi. Già il giorno dopo l'incendio dell'asilo di Santa Venere, l'arcivescovo aveva espresso il proprio sdegno: «Ancora una volta constatiamo con amarezza che nella nostra città succedono episodi di questo genere: è gravissimo che si siano colpiti gli asili, luoghi di formazione in cui i bambini crescono, imparando a vivere insieme e a rispettare le leggi dello Stato, è una vigliaccheria». Il ripetersi a breve scadenza di questi episodi di diversi gesti violenti «ci fa temere che dietro ci sia una regia di morte e non di vita, c'è qualcuno che non vuole il decollo della nostra città».
La sosta dell'Avvocata del popolo reggino sarà un invito al pentimento e alla conversione di chi ha operato questi gesti di violenza verso la collettività. «Faccio appello alla coscienza religiosa e civile di tutta la città, conclude l'arcivescovo, perché ciascuno reagisca dinanzi a questi gesti di violenza».

Articoli Correlati