“Andate controcorrente in una società dell'apparenza e dell'indifferenza”
Il vescovo Cantafora parla ai giovani del Servizio Civile
Oltre 500 giovani si sono ritrovati in Cattedrale
Redazione Web
13 Marzo 2017
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“Come San Massimiliano, andate controcorrente con il vostro servizio, rispetto a una società che premia l’apparenza e l’indifferenza per chi soffre, che insegue il successo individuale, dimenticandosi di far parte dell’unica famiglia umana. Grazie perché con la vostra scelta ricordate che un seme di solidarietà e amicizia viene piantato giorno per giorno nella nostra terra. Il vostro incontro nazionale qui a Lamezia è un evento che resta nella storia della nostra comunità”. Così il Vescovo di Lamezia Terme Luigi Cantafora si è rivolto agli oltre cinquecento giovani da tutta Italia in Cattedrale, nel corso della concelebrazione eucaristica a conclusione del dodicesimo raduno nazionale dei giovani del Servizio Civile che si è svolto ieri domenica 12 marzo a Lamezia Terme, nel giorno di San Massimiliano da Tebessa, santo patrono degli obiettori di coscienza. Il valore del servizio civile e il contributo della Chiesa alla costruzione della pace e al riconoscimento dell'obiezione di coscienza sono stati messi in evidenza dal presule lametino, che ha sottolineato come “un servizio civile strutturato, doveroso e forse anche obbligatorio, sarebbe un investimento grande di cittadinanza solidale utile alla nostra società sempre più chiusa e paurosa, indifferente e “respingente”. Il contributo che la Chiesa ha dato perché venisse riconosciuto il valore irrinunciabile del servizio civile è una pagina bella della testimonianza cristiana in questo paese. Mi viene da ricordare ad esempio l’impegno di Padre Balducci oppure di don Lorenzo Milani, con la famosa risposta ai cappellani militari toscani che avevano definito l’obiezione di coscienza un insulto alla Patria e ai suoi caduti. C’è l’urgenza di “promuovere nell'opinione pubblica il ricorso a forme di difesa nonviolenta” e alla “presenza di una vera autorità politica mondiale” che possa garantire un opportuno disarmo integrale”. Un esempio per i giovani di oggi, quello di San Massimiliano, che – proseguito il Vescovo di Lamezia - “rifiutò il servizio militare sia per non compiere un atto di culto verso gli imperatori romani che volevano essere adorati come “divinità”, sia perché la la carriera nell’esercito comportava la commissione di atti di violenza, di uccisioni e di devastazioni.L’obiezione di coscienza di san Massimiliano si fonda sul rifiuto di commettere qualsiasi violenza, perché la violenza tradisce il Vangelo. Come San Massimiliano, così i giovani che scelgono il servizio civile, fino a “ieri” come obiettori di coscienza e “oggi” come volontari, raccontano la loro scelta di pace, servizio e responsabilità civile ad altri giovani”. “Il Signore vi benedica e vi sostenga nel vostro impegno giovanile di servizio – ha concluso Cantafora augrando ai giovani venuti da tutta Italia di “poter migliorare il mondo evitando la forza della violenza, ma attraverso l’amore. Siate felici, e non arrendetevi il giorno in cui vi costerà obbedire alla vostra coscienza”. Alla concelebrazione eucaristica, animata dai giovani della Pastorale giovanile diocesana, hanno preso parte i responsabili del Servizio Civile Nazionale che hanno partecipato al raduno lametino. “Gridate la speranza con la vostra vita, nel servizio agli ultimi”, ha detto ai giovani il direttore di Caritas Italiana Don Francesco Soddu a conclusione della celebrazione esortando i volontari “a guardare agli ultimi come a coloro che ci cambiano la vita. E' vero che non possiamo essere tutti volontari. Ma tutti abbiamo il dovere di essere buoni cittadini”. Don Soddu ha ringraziato il Vescovo di Lamezia Terme Cantafora e il direttore della Caritas diocesana lametina Padre Valerio Di Trapani per l'accoglienza e il coinvolgimento nelle giornata.
Per costruire la pace serve “spendere” pari risorse a quelle usate per fare la guerra. Disarmo e Servizio civile sono fondamentali. Essere obiettore oggi, in questo tempo, ci pone ancora di fronte ad ostacoli ed incomprensioni.
In occasione della festa in onore di San Francesco di Sales, il vescovo di Lamezia Schillaci ha ribadito l’importanza dell’ascoltare: «primo atto di fede».
Francesca, Martina, Maddalena e Piera si sono cimentate nelle attività di prossimità proposte da diverse opere-segno di un grande maestro di volontariato: don Italo Calabrò.
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