A metà del cammino, i giovani del Servizio civile si raccontano: «Consapevoli di servire»
I ragazzi e le ragazze del servizio civile universale della Caritas diocesana di Reggio Calabria
In piazza per ribadire che Reggio è una città aperta, in piazza senza polemica politica, in piazza per “restare umani”. Nella giornata mondiale del rifugiato, quasi cento sigle e associazioni della città, tra cui il coordinamento diocesano sbarchi, la Caritas, il Cvx e molte altre realtà della nostra diocesi si sono riunite a Piazza Italia per confermare il proprio impegno a favore dell’accoglienza, ricordarne il dovere, raccontare nomi, volti e numeri di un fenomeno spesso mal rappresentato per interesse politico ed economico.
Tra i moltissimi interventi, pronunciati dalle scale di Palazzo Alvaro, quello del professor Tonino Perna che ha fornito i numeri delle migrazioni e gli strumenti per interpretarli, i rappresentanti del coordinamento diocesano sbarchi, don Nino Pangallo, il direttore della Caritas Diocesana, Hassan El Mezi, responsabile del più antico centro culturale islamico della città. E anche Winner Ozekhome, il rifugiato 19enne diventato scout e donatore di sangue, che abbiamo intervistato proprio sulle pagine de “L’Avvenire di Calabria”, in uscita domenica.
Il tutto impreziosito dalla presenza della fiaccola della legalità e della giustizia che sta facendo il tour di tutte le diocesi calabresi e che oggi, simbolicamente, era a Reggio, al fianco dei rifugiati.
I ragazzi e le ragazze del servizio civile universale della Caritas diocesana di Reggio Calabria
Resi noti i dati e il racconto del servizio svolto dalla rete che opera sul territorio diocesano reggino bovese.
Gli studenti del prestigioso Liceo Montessori di Roma hanno iniziato il loro servizio volontario alla