Avvenire di Calabria

Le famiglie dell’Arcidiocesi di Rossano-Cariati riflettono sulla Gaudete et exsultate

In ritiro per scoprire la chiamata alla santità degli sposi

Genitori e figli insieme per programmare e vivere il prossimo anno pastorale

Zaira Sorrenti

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La commissione dell’Ufficio di Pastorale Familiare dell’Arcidiocesi di Rossano-Cariati ha da poco concluso un fine settimana a Silvana Mansio, località silana, insieme al loro Direttore, don Franco Romano, e ai responsabili, Immacolata e Franco Stella. Genitori e figli si sono regalati un tempo di svago e insieme di studio e preghiera per programmare e vivere a pieno il prossimo anno pastorale.

Nel pomeriggio di sabato sono stati raggiunti dal loro vescovo, mons. Giuseppe Satriano, che, con costante cura sta accompagnando la pastorale familiare diocesana in un percorso di formazione e crescita spirituale e umana, mettendo al centro il vangelo della famiglia; invitando a un lavoro sinergico tra gli operatori di pastorale familiare; con lo sguardo sempre attento alle indicazioni del Pontefice.

Tre giorni per riflettere sulla missione con e per le famiglie alla luce dell’Amoris Laeititia e della Gaudete et exsultate, il cui commento è stato affidato a mons. Francesco Nolè, arcivescovo metropolita dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano. Da tre anni, infatti, gli Uffici di Pastorale Familiare  delle due Diocesi, collaborano nel comune servizio alle famiglie, animante dalla medesima passione e convinzione di dover ripartire dalla famiglia per far emergere la bellezza e ricchezza dell’essere Chiesa in cammino verso la santità: “Papa Francesco – ha sottolineato mons. Nolè – enciclica dopo enciclica, esortazione dopo esortazione, ci sta accompagnando in un percorso di santità. L’ultimo paragrafo della “Gaudete et exsultate” dà luce a tutta l’esortazione: ‘tutta la Chiesa si dedichi a promuovere il desiderio della santità’. Perché per qualsiasi cosa bella e impegnativa ci vuole il desiderio di realizzarla. Voi siete famiglie e, innanzitutto, siete chiamate a trasmettere questo desiderio ai vostri figli. Nella famiglia c’è il germe del bene. Essa è l’inizio (o meno) della santità. Se siamo convinti che la chiamata alla santità viene da Dio ed è per tutti, dobbiamo pensare bene alla risposta da dare. Perché da questa dipende la nostra felicità. Non è sempre facile. Occorre avere pazienza, specie con chi non può camminare spedito. La pazienza non è per chi arranca, ma per chi è primo: non può correre e lasciare l’altro indietro. Potrebbe, ma rimarrebbe solo e, perciò, sarebbe infelice.” Ciò è vero soprattutto per i coniugi, chiamati a procedere con lo stesso passo, desiderando sopra ogni cosa il bene dell’altro; ed è vero per ogni cristiano, poiché, come scrive papa Francesco, la Chiesa è una famiglia in cui non c’è posto per il “fai da te” o per i “battitori liberi”.  Con la certezza di continuare a lavorare insieme, le due Diocesi si sono salutate dandosi appuntamento al prossimo anno pastorale.

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