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Una gran bella storia di accoglienza e integrazione, solidarietà e buon cuore. Tra l’altro lieto fine d’un racconto di persecuzione e violenza carico di odio e intolleranza. Ne sono protagonisti, ora finalmente sorridenti e felici, Joel e Mantina Asoa, giovane coppia nigeriana costretta a lasciare la propria terra, i familiari, gli affetti e tutto il resto perché avevano una colpa imperdonabile nel clima di terrore e illegalità che si vive in ampi territori dello Stato dell’Africa nera: erano e sono cattolici. È bastata la fede per renderli destinatari di persecuzioni generate da motivazioni religiose. Inizialmente stranezze e problemi di poco conto che però col passare del tempo sono cominciati a diventare sempre più soffocanti e pericolosi, tanto da impedire ai giovani sposi anche solo d’immaginare un futuro nel loro villaggio senza il rischio di mettere in pericolo la propria esistenza e quella dei figli.
Joel e Mantina Asoa, da sempre cattolici, con coraggio e coerenza non hanno voluto rinnegare le proprie idee, la loro fede. Così hanno fatto le valigie, e, come milioni di altri migranti in cerca d’una vita normale, si sono messi in cammino verso l’Europa sognando di trovare al di là del Mediterraneo quella normalità che in Nigeria purtroppo non conoscevano più. Dopo un viaggio interminabile e carico di pericoli e paure, soprusi e sofferenze d’ogni genere, sono giunti in Italia, trovando accoglienza ad Amato, che è un piccolo centro di poche migliaia di anime nell’entroterra catanzarese. Da anni grazie all’impegno del sindaco Saverio Ruga è protagonista felice di progetti Sprar per l’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo politico. Joel e Mantina Asoa sono arrivati in paese esattamente un anno fa, nel novembre 2016, trovandosi di fronte sin dai primi momenti sorrisi e non ghigni, braccia aperte e non pugni chiusi. Per loro e i due bambini che hanno avuto, Emmanuel e Divine, uno e tre anni, per i quali il processo d’integrazione è stato ancora più facile.
Domenica scorsa è stata una giornata di festa per tutti ad Amato. Joel e Mantina Asoa sono stati ammessi al catecumenato propedeutico al loro futuro battesimo. Un obiettivo – per loro sino a poco tempo fa era un sogno – che potranno raggiungere presto, formalizzando pure con il primo sacramento un percorso di vita che sperano diventi normalità. Lo hanno già fatto Emmanuel e Divine, battezzati e festeggiati dai nuovi amici i quali vivono nella cittadina catanzarese che ormai li sente parte viva e calda di sé, della propria comunità. Perché non può essere il colore della pelle a condizionare tutto il resto.
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