Avvenire di Calabria

Invalsi, più croce che delizia per gli studenti calabresi

I test saranno somministrati dal 12 al 14 marzo

Guido Leone *

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Da lunedì prossimo per la prima volta, inizierà nelle scuole italiane la somministrazione delle prove Invalsi, croce e delizia degli studenti e non solo, che proseguirà fino al 18 maggio interessando tutti gli ordini di scuola, dalla primaria, alle medie di primo e secondo grado.
E proprio nelle quinte classi debutteranno le prove standardizzate di verifica degli apprendimenti in italiano, matematica e inglese. Finora le prove erano limitate al secondo e al quinto anno della primaria, alla terza media (durante l’esame di Stato) e alla seconda superiore.
Per le classi non campione sempre delle quinte si parte il 4 di marzo e fino al 30 dello stesso mese mentre alle classi campione i test saranno somministrati dal 12 al 15 marzo.
L’arrivo delle prove Invalsi in quinta superiore doveva essere collegato anche al nuovo esame di maturità, che scatterà a giugno. La riforma del 2017 prevedeva che lo svolgimento dei test (e non il loro superamento) costituisse, assieme all’alternanza, requisito d’accesso alle prove finali. L’attuale governo, tuttavia, con il decreto milleproroghe, ha deciso di rinviare l’entrata in vigore della norma.
Questo vuol dire che solo a partire dall’anno scolastico 2019-2020, per poter sostenere la maturità, sarà necessario aver svolto le prove Invalsi nelle classi V delle scuole superiori.
L’esito delle prove non inciderà sulla valutazione finale ma la partecipazione rappresenta condizione necessaria per essere ammessi all’esame di Stato del primo ciclo.
Pur senza alcun impatto sull’esame di Stato lo svolgimento dei test è comunque obbligatorio già quest’anno; e a giugno l’istituto di valutazione consegnerà a ogni studente l’attestato con i livelli raggiunti. Infatti, nel curriculum dello studente è prevista l’indicazione in forma descrittiva dei livelli di apprendimento conseguiti da ciascuno studente nelle prove Invalsi e la certificazione delle abilità di comprensione e uso della lingua Inglese.
In Calabria il campione è rappresentato da 95 quinte classi delle scuole superiori frequentate da 1736 allievi.
Successivamente sarà indicato il numero delle classi delle scuole campione dei rimanenti ordini interessati.
Il calendario completo delle somministrazioni Invalsi si svolgerà nelle seguenti date:
II primaria (prova cartacea) Italiano: 6 maggio; prova lettura per la classi campione 6 maggio; matematica 7 maggio.
V Primaria (prova cartacea) Inglese 3 maggio; Italiano 6 maggio ; Matematica 7 maggio.
III Secondaria primo grado (prova al computer): Italiano, Matematica, Inglese:
classi non campione dall’1 al 18 aprile; classi campione: dal 9 aprile al 12 aprile.
II Secondaria di secondo grado (prova al computer): Italiano, Matematica, Inglese:
classi non campione dal 6 al 18 maggio 2019; classi campione dal 7 al 10 maggio.
Le prove Invalsi continuano di anno in anno a restituire il volto di un Paese diviso in due con differenze territoriali in italiano e matematica sempre marcate. Anche gli esiti delle prove 2018 hanno evidenziato un Sud che arranca e un Nord che brilla.
Si confermano in buona sostanza i divari territoriali caratteristici dell’Italia e che sono confermati anche dagli esiti delle comparazioni internazionali realizzati dalle ricerche IEA TIMSS, IEA PIRLS e OCSE PISA.
Rivediamo come sono andate le prove Invalsi l’anno scorso per gli studenti della nostra regione.
Fissata la media nazionale a quota 200 punti per tutte le classi, nelle seconde classi per l’italiano siamo a 193 punti (cinque in più rispetto al 2017) ma ultima fra le regioni d’Italia. Resta una differenza di 13 punti tra la regione con il migliore risultato, l’Umbria, e quella con il peggiore risultato, appunto la Calabria, e uno stacco di 7 punti dalla media nazionale.
Nelle quinte classi della primaria siamo a 192 punti(184 l’anno scorso), terzultima con dietro di noi solo Sicilia e Campania, ma con una distanza dal Molise di 18 punti e dalla media di 8.
Per la matematica, sempre alle elementari , nelle seconda classe, la Calabria risulta con 194 ( 181 nel 2017) ha il risultato peggiore insieme alla Sardegna. La distanza tra il Molise primo e la Calabria è di 21 punti e un distacco dalla media di 6.
Stessa situazione per la matematica nella classe quinta della primaria,qui i punti sono 192( 181 nel 2017),dopo di noi solo Sicilia e Sardegna, e la distanza con la prima regione, il Molise, è di 28 punti e dalla media nazionale di 8.
Per la scuola media, testata nelle classi del terzo anno , le cose peggiorano , il gap continua ad essere imbarazzante. In italiano siamo ultimi con 185 punti (188 nel 2017) insieme alla Campania, di quindici punti inferiori alla media nazionale che è sempre di 200. La distanza con le prime regioni, Friuli e Marche è pari a 23 punti.
Ancora peggio in matematica, con 181 punti (184 l’anno scorso),il punteggio più basso con una distanza dalla prima,la provincia di Trento, di 33 punti e dalla media di 19.
Non vanno meglio le cose negli ultimi due ambiti testati dall’Invalsi, e cioé la scuola superiore. Per le seconde classi in italiano si registra il punteggio più basso 181 punti, ventinove punti in meno rispetto alle media nazionale e una distanza dalla provincia di Trento di 34 punti.
In matematica il punteggio è di 176 (179 nel 2017), anche qui ultimi nella classifica delle regioni, con un distacco abissale di 43 punti dalla provincia di Trento e di 24 dalla media nazionale.
L’indagine Invalsi ha sottoposto il campione di studenti della primaria e della scuola media anche a due prove di Inglese,comprensione dell’ascolto e della lettura. E neanche qui gli esiti sono stati gratificanti. Tutt’altro.
Dunque è una Italia che procede a due velocità e che speriamo gli esiti Invalsi 2019 smentisca. Riemerge ,però, in tutta la sua drammatica evidenza l’urgenza di rimettere al centro dell’attenzione politica e dei nostri governanti l’istruzione e la formazione come emergenza sociale per il sud e la Calabria in particolare.
Stupisce, tuttavia, come l’opinione pubblica di fronte alla costante diseguaglianza così forte che si registra ogni anno non reagisca con il dovuto vigore e perché non costringa la classe politica e amministratrice a intraprendere azioni che vadano nella direzione di colmarla.
Ancor più trovandoci ora alla vigilia di trasformazioni importanti, quali la regionalizzazione del sistema scolastico.



* già dirigente dell'Ufficio scolastico regionale

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