«I dati diffusi dall’Istat sull’occupazione femminile rappresentano l’ulteriore conferma degli ostacoli insormontabili che le donne e in particolare le mamme, nel nostro Paese, si trovano ad affrontare quotidianamente. Le donne con figli sempre più spesso devono rinunciare a lavorare a causa degli impegni familiari e una scarsa rete di servizi per la prima infanzia aggrava il quadro», ha dichiarato Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.
In Italia, sottolinea Save the Children, tra le donne tra i 25 e i 49 anni con figli minorenni, più di 4 su 10 non hanno un lavoro, mentre più del 40% delle madri con almeno un figlio preferisce il part-time pur di continuare a mantenere un’occupazione. Dati che si inseriscono in un contesto di denatalità ai minimi storici (meno di 440mila nascite nel 2018) e aggravato dall’impossibilità nel conciliare vita privata e impegni professionali, radicate difficoltà di carriera e di crescita salariale, forte squilibrio nei carichi familiari tra madri e padri, una scarsissima offerta di servizi educativi per l’infanzia. Un quadro critico che si riverbera sul benessere delle madri, ma che affonda le radici nelle pesanti disparità di genere in Italia.
«Ề fondamentale che il nuovo Governo dia seguito agli impegni annunciati in favore delle famiglie, investendo risorse adeguate per aumentare l’offerta degli asili e per favorire la conciliazione di entrambi i genitori tra lavoro e vita privata così come indicato dall’Europa. C’è bisogno di una vera politica di sostegno alla genitorialità sul medio e lungo termine», ha concluso Milano.