Avvenire di Calabria

Il tema dello Ius Scholae è approdato recentemente nell'aula del Consiglio comunale, contribuendo al dibattito nazionale

Diritto di cittadinanza ai minori stranieri, Reggio Calabria come Vicenza, Padova e Verona

Il legale esperto di politiche migratorie, Francesco Nucara: «Questo tipo di decisione può incoraggiare politiche di integrazione basate su istruzione e meritocrazia e non su pregiudizi»

di Redazione Web

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Il Consiglio Comunale di Reggio Calabria ha approvato recentemente una mozione per la riforma della cittadinanza ai minori stranieri, ispirata al principio dello Ius Scholae. Il provvedimento, discusso in una seduta straordinaria il 27 dicembre 2024, promuove la cittadinanza ai minori nati in Italia o arrivati entro i 12 anni, purché abbiano completato almeno cinque anni di scuola nel Paese. L’iniziativa si inserisce nel dibattito nazionale sulla modifica dell’attuale legge sulla cittadinanza, ancora basata sullo Ius Sanguinis.

Un’iniziativa per l’integrazione e l’uguaglianza

La mozione evidenzia l’importanza di garantire pari opportunità ai giovani stranieri cresciuti e formati in Italia, spesso penalizzati nell’accesso alle borse di studio, nei concorsi pubblici e nella partecipazione alla vita sociale. «Stiamo parlando di ragazzi che parlano italiano, studiano nelle nostre scuole e si sentono parte integrante della nostra comunità», ha sottolineato il consigliere Castorina, nell'illustrare la mozione durante i lavori del consiglio comunale del 27 dicembre 2024.

Favorire parità di accesso a borse di studio e concorsi pubblici a chi è nato in Italia

L’iniziativa del Consiglio Comunale di Reggio Calabria segue il percorso già intrapreso da altre città italiane, come Vicenza, Padova e Verona, ed evidenzia la volontà di promuovere un’azione corale per sensibilizzare il Governo e il Parlamento su una riforma della cittadinanza che tenga conto del radicamento sociale e culturale dei giovani stranieri.



Il riconoscimento della cittadinanza ai minori nati in Italia o arrivati entro i 12 anni, a condizione che abbiano frequentato almeno cinque anni di scuola nel Paese, è una misura che garantirebbe pari opportunità a migliaia di studenti, anche in Calabria, eliminando gli ostacoli burocratici che spesso limitano il loro accesso a borse di studio, concorsi pubblici e piena partecipazione alla vita sociale.


PER APPROFONDIRE: Integrazione e diritto di cittadinanza: storie a confronto. Ascolta il podcast


Il testo prevede, in particolare: un’azione formale verso Governo e Parlamento per sollecitare una riforma della cittadinanza basata sullo Ius Scholae; collaborazioni con altre amministrazioni e associazioni per sostenere campagne nazionali a favore della riforma; la trasmissione della mozione al Consiglio Metropolitano di Reggio Calabria e all’ANCI Calabria, per ampliare il dibattito a livello istituzionale.

Oltre 560 mila nuovi cittadini nei prossimi cinque anni

Secondo uno studio pubblicato da Il Sole 24 Ore e Tuttoscuola, l’applicazione dello Ius Scholae potrebbe portare alla cittadinanza 560 mila minori stranieri nei prossimi cinque anni, di cui 300 mila già nel primo anno. La misura garantirebbe maggiori diritti e rappresenterebbe un’opportunità di sviluppo per l’intero sistema economico e sociale italiano.

Un modello per altre realtà

«La decisione del Consiglio Comunale di Reggio Calabria di approvare una mozione che preveda la concessione della cittadinanza ai minori di 12 anni che abbiano completato un percorso di studi almeno quinquennale è un gesto che favorisce l'inclusione di famiglie che, pur non essendo originarie del territorio, contribuiscono attivamente al tessuto sociale ed economico della città», commenta Francesco Nucara, esperto di politiche migratorie e responsabile dell’ufficio legale del centro diocesano Migrantes di Reggio Calabria.



«Questo tipo di decisione - conclude Nucara - può servire da modello per altre realtà locali, incoraggiando politiche di integrazione basate sull'istruzione e sulla meritocrazia, piuttosto che su pregiudizi legati alla nazionalità o alla provenienza».

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