Avvenire di Calabria

Mentre il primo cittadino annunciava in diretta facebook, il premier Conte ha definito «illegittimo» il provvedimento della Santelli

La Calabria riapre. La decisione di Falcomatà: «Reggio no»

Federico Minniti

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È scontro senza confini sull'ordinanza firmata dalla governatrice della Calabria in cui si dispone una riapertura parziale della regione rispetto alle misure restrittive del Dpcm del 26 aprile scorso. Il governo, a quanto si apprende, va verso la diffida dell'ordinanza della Regione Calabria che dispone l'apertura di bar, ristoranti e pasticcerie. L'ordinanza, che violerebbe le disposizioni ammnistrative contenute nell'ultoni Dpcm sul lockdownin vigore fino al 3 maggio, è stata oggetto di dibattito nel corso del Cdm concluso nella notte.

«Offende l'intelligenza delle persone». Questo è il commento del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, durante la sua diretta facebook all'indomani dell'ordinanza emanata dalla Regione Calabria. Una misura «illegittima e illogica» dice il Primo Cittadino che ha inasprito lo scontro con la Governatrice. «A proposito di aiuti ai commercianti - dice Falcomatà - forse la Santelli dovrebbe concentrarsi maggiormente: la Calabria è una delle ultime ad aver mandato i flussi per i pagamenti della cassaintegrazione in deroga». «Dobbiamo fare i seri - incalza il sindaco - non bisogna continuare a giocare su questi aspetti così importanti. La Lega Nord ha messo il timbro su questa ordinanza per creare uno scontro frontale col Governo, scaricando la necessità di porre delle misure contenitive sui sindaci». «Ho ritenuto opportuno ribadire l'illegittimità di questa ordinanza - dice Falcomatà - a Reggio Calabria rimangono in vigore i dettami del Dpcm annunciato da Conte lo scorso il 26 aprile».
 
Altrettanto dure è l'intervento dell'ex Presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto: «Non si gioca con la vita delle persone, serve responsabilità Nell'arco di 24 ore siamo passati dalla chiusura totale della Calabria, con il divieto di far ritornare i fuori sede, all'apertura di bar e pizzerie. C'è una schizofrenia delle scelte che genera paura e confusione. L'ordinanza di ieri sera della presidente Santelli non è stata concertata con nessuno, né con il Consiglio regionale, né con i sindaci e con il sistema delle autonomie locali. Siamo sconcertati».

L'esponente pd in Consiglio regionale ha sottolineato: «"Non è questo il momento di mettere in atto strategia politica, come invece stanno facendo alcuni governatori. Stiamo affrontando problemi gravissimi, cioé una pandemia e una crisi economica gravissima che al Sud sarà più pesante che al Nord. La politica non può giocare con la vita delle persone. In questa fase - ha concluso Irto - occorre togliersi di dosso la maglietta dell'appartenenza politica e indossare quella della responsabilità e della serietà».

Anche il Movimento Cristiano dei Lavoratori definice come «improvida» la decisione della governatrice. «Ciò di cui non avvertivamo alcun bisogno in questo particolare momento storico era proprio la confusione e il disorientamento. La decisione della Presidente Santelli di emanare l’ordinanza notturna con cui, in netto contrasto con le indicazioni governative, viene stabilita la riapertura di bar e ristoranti, unitamente alla libera circolazione delle persone, anche tra comuni diversi, sta creando in queste ore grande disorientamento - scrive la nota del Mcl a firma del presidente regionale, Vincenzo Massara - La fretta da sempre è stata cattiva consigliera e non sempre aiuta a raccogliere i frutti sperati, anche da punto di vista politico – elettorale. Insieme, poi, ai dati sulla diffusione epidemiologica avremmo voluto che la una poderosa Task Force regionale si pronunciasse sulle strategie sanitarie adottate, sui provvedimenti messi in campo per contrastare la pandemia, sull’organizzazione dei presidi ospedalieri, sull’individuazione del Centro Covid Regionale, divenuto oggetto delle solite logiche spartitorie, e a oggi nemmeno presente sulla carta»

 

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