Avvenire di Calabria

Ecco le parole di ringraziamento del presule reggino e l'omelia dell'arcivescovo emerito di Reggio, Mondello

La Chiesa calabrese festeggia i 20 anni di episcopato di Nunnari

Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Oggi nella parrocchia di Sant'Antonio in Rende si è tenuta la celebrazione del 20esimo anniversario della consacrazione episcopale di monsignor Salvatore Nunnari, arcivescovo emerito di Cosenza-Bisignano: un momento di festa per la Chiesa calabrese.

«La gioia per il dono di questo incontro che va ben oltre l’attuale circostanza di una data anniversaria per far memoria di quando il Signore ha operato negli anni del mio ministero - ha detto Nunnari - Va oltre perché ci invita a guardare con occhio estasiato e con cuore pieno di gioia alle meraviglie del suo amore che opera nella Sua Chiesa nonostante i nostri limiti e le nostre paure è questo che ci accomuna e ci fa saziare dell’abbondanza della nostra consolazione».

Nel suo discorso di ringraziamento, monsignor Nunnari ha proseguito dicendo: «Permettetemi fratelli e sorelle di aprire il mio cuore a voi che mi siete stati figli carissimi, partecipi della comune missione nella Chiesa e di confidarvi, che nella vita del vescovo, assieme alla consolazione di Dio, non sono mancate le tribolazioni e le sofferenze. Non mi riferisco a quelle personali comuni, d’altronde, alle umane vicende di ciascuno. Esse sono segnate piuttosto dalla poca nostra corrispondenza, ai sogni del Padre  che vuole la sua Chiesa Santa e Immacolata. Una Chiesa che superando tante umane fragilità viva la comunione trinitaria al suo interno e la manifesti a un mondo diviso dove le beghe personali non fanno gustare la bella realtà dello spirito di famiglia nel cui grembo l’uomo che porta in sé una sete di infinito, una ricerca di bellezza, un desiderio di amore, trova uno spazio dove nutrire la sua vita di fede e il senso profondo della sua figliolanza. Porterò sempre nel cuore la gioia di aver amato e  servito questa chiesa, vedendola crescere in santità con l’impegno di tutti i sacerdoti, laici, fratelli e sorelle consacrate».

Infine il presule reggino ha concluso: «Così a voi angeli delle nostre chiese calabre in segno di gratitudine per tutto quello che mi avete detto e dato in questi anni rinnovo la mia fraterna amicizia.  Su tutti invoco la presenza della dolce Madre, stella del nostro mattino e delle nostre sere perché come sempre prendendoci per mano ci accompagni nei sentieri del tempo verso l’eterno».

Il ventesimo anniversario dell'ordinazione episcopale di monsignor Salvatore Nunnari, arcivescovo emerito di Cosenza-Bisignano, celebrato proprio nella giornata odierna in ricordo della celebrazione del 20 marzo 1999 nella Basilica Cattedrale reggina: l'omelia è stata di monsignor Vittorio Luigi Mondello, arcivescovo emerito di Reggio Calabria - Bova. La funzione liturgica è stata concelebrata dall'arcivescovo di Catanzaro-Squillace e presidente della Conferenza episcopale calabra, monsignor Vincenzo Bertolone; dall'arcivescovo di Cosenza-Bisignano, monsignor Francescantonio Nolé; dall'arcivescovo di Reggio Calabria - Bova, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini; monsignor Leonardo Bonanno, vescovo di San Marco Argentano; dall'Ordinario militare per l'Italia, monsignor Santo Marcianò e da tanti altri vescovi e sacerdoti della Calabria.

«Siamo riuniti per questa Celebrazione Eucaristica perché vogliamo ricordare i 20 anni trascorsi da vescovo di monsignor Salvatore Nunnari. Venti anni fa, nella Basilica Cattedrale di Reggio Calabria, con l’imposizione delle mie mani egli veniva ordinato vescovo della Chiesa di Dio - ha riferito l'arcivescovo emerito di Reggio Calabria - Vogliamo, perciò, anzitutto ringraziare Dio che amabilmente lo ha chiamato a questo ministero, introducendolo nel Collegio episcopale prima e affidandogli nello stesso tempo un popolo da amare, guidare e servire. E ringraziamo anche questo nostro fratello Salvatore non solo perché ha risposto di Sì al Signore, ma anche per aver per 20 anni servito con amore e sacrificio il popolo che gli era stato affidato».

Nella riflessione condotta durante la santa messa, monsignor Mondello ha spiegato come «mi piace soffermarmi sul modo come Gesù ci presenta il pastore, cioè come colui che dà la vita per il suo gregge. Invitando quindi tutti i pastori da lui inviati a fare come ha fatto lui stesso che "exinanivit semetipsum formam servi accipiens" donando fino all’ultima goccia del suo sangue per la salvezza dell’umanità. E su questo tema Gesù è tornato spesso insegnando ai suoi apostoli quale doveva essere l’esercizio del ministero pastorale che voleva affidare loro. Egli lascia le 99 pecore al sicuro per andare a cercare con sacrificio per valli e dirupi la pecorella smarrita finchè non l’abbia ritrovata e riportata a casa».

Nel congedarsi, Mondello si è rivolto proprio a "don" Nunnari come è conosciuto l'emerito di Cosenza ancor oggi in riva allo Stretto: «Guardando ai 20 anni di episcopato di monsignor Salvatore Nunnari mi è sembrato che in essi si potesse cogliere il modo con cui egli li ha vissuti come arcivescovo di Sant'Angelo dei Lombardi prima, e di Cosenza dopo. Chi conosce, infatti, monsignor Nunnari sa quanto egli ha dovuto soffrire nel servizio episcopale in queste diocesi. Personalmente sono stato sempre positivamente colpito dalle numerosissime difficoltà che egli ha dovuto affrontare e che ha brillantemente risolto. Mi sono spesso chiesto se al suo posto avrei saputo affrontare quei difficili problemi e risolverli. Ho ringraziato il Signore che non mi ha posto in quelle situazioni. Per questo sono grato al Signore e ringrazio Salvatore per la quasi trentennale amicizia che mi ha legato a lui e gli auguro che possa ancora per altri anni servire con rinnovato entusiasmo e spero con minori sacrifici, il popolo di Dio».

Articoli Correlati