Il 4 agosto, in videoconferenza condivisa attraverso i canali social de La Strada, il movimento guidato da Saverio Pazzano ha affrontato uno dei temi centrali del percorso verso la buona amministrazione della città: la possibilità di condurre finalmente Reggio Calabria sulla via della transizione ecologica, realizzando gli obiettivi auspicati dal Green City Network, rete urbana promossa dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, che annovera centri come Milano, Torino, Napoli, Parma e la stessa Reggio.
Sono proprio Parma e Reggio Calabria a confrontarsi nel corso di quest’incontro promosso da La Strada. A dialogare con Saverio Pazzano, candidato sindaco di Reggio Calabria alle prossime comunali, Tiziana Benassi, ass. alle politiche di sostenibilità ambientale del comune di Parma, e Chiara Bertogalli, responsabile del comitato scientifico di Possibile per le politiche ambientali e già responsabile del coordinamento parmigiano del movimento “Fridays for future”.
Se il nodo tematico che aveva visto in precedenza ospiti Michele Guerra e Francesca Druetti si era concentrato sul capitale culturale di una città, il nodo sulla Green City ha introdotto il tema di capitale naturale di un territorio. Quest’ultimo si misura in base alle infrastrutture verdi di cui una città si dota: giardini, parchi urbani (anche fluviali), tetti verdi, orti urbani e chilometri verdi, ad esempio, sono altrettanti modi di riconnettere una comunità col proprio ambiente.
In questo senso, l’ass. Benassi ha sottolineato come, nell’ottica della candidatura a European Green Capital 2022 che ha visto Parma protagonista, assieme a un’attenta programmazione sia stato necessario il rispetto di alcuni indicatori fondamentali che costituiscono altrettante sfide ambientali, tra cui climate change, mobilità sostenibile, consumo del suolo, riciclo e riuso dei rifiuti, acque, eco-innovazione. Un’amministrazione comunale deve riuscire a coordinare le progettualità del territorio, pubbliche e private, associative e universitarie, capaci di attivare azioni concrete nel solco tracciato da questi indicatori.
Bertogalli, dal canto suo, ha evidenziato, oltre al ruolo attivo delle comunità e dei movimenti dal basso come “Fridays for future”, il peso centrale delle città nella attuale transizione ecologica. Le città sono il luogo dove si consuma circa il 75% delle risorse naturali e si produce il 50% dei rifiuti. Viviamo ancora dentro un’economia lineare, che saccheggia le risorse e le trasforma in prodotti difficilmente smaltibili. L’obiettivo è, invece, facilitare lo sviluppo delle città e dei territori nel segno di un’economia circolare e sostenibile, fondata su usi condivisi, riciclo e riuso dei rifiuti.
In questo senso, oltre alla lotta contro l’inquinamento atmosferico ed acustico, per assicurare la massima vivibilità delle aree urbane è necessario pensare ad una vera e propria rigenerazione urbana: miglioramento delle condizioni abitative, servizi più diffusi, riutilizzo e recupero di zone già urbanizzate e degradate. Sia Benassi sia Bertogalli hanno concordato sulla necessità di una trasformazione in senso ecologico dei nostri tessuti urbani, riducendo il consumo di suolo, risorsa vitale e non rinnovabile, e scongiurando i rischi idrogeologici e di erosione. Per fare ciò è necessario adottare una prospettiva contestualizzata, che valorizzi il capitale naturale delle città. Si pensi, per Reggio Calabria, al patrimonio arboreo della via Marina.
Gli spazi urbani, hanno rimarcato gli ospiti, si recuperano e ridiventano vissuti anche attraverso una mobilità dolce e sostenibile, che scoraggi l’uso dell’auto privata a favore di spostamenti multimodali e alternativi, con l’obiettivo di una pedonalizzazione sempre più estesa.
A proposito di rigenerazione urbana, Saverio Pazzano ha dedicato il suo intervento proprio alla necessità di rimediare all’urbanizzazione selvaggia che ha interessato il territorio reggino negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso. Pazzano ha fatto intendere chiaramente di non concordare col giudizio estetico di taluni relativo al non finito calabrese: non è il caso di rassegnarsi al brutto o di farne un feticcio, di rinunciare a trasformarlo e rigenerarlo. A Reggio sussistono ampie zone di degrado e di disordine insediativo, con spazi urbani disgregati. La Strada considera proprio compito fondamentale ricomporre un corpo-città smembrato, prendendosi cura dei luoghi e di chi li abita.