Avvenire di Calabria

È stata salvata dai volontari del Centro Recupero Tartarughe Marine di Brancaleone

La tartaruga Queen torna in mare aperto

Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Sulla spiaggia di Brancaleone, gli ultimi raggi di sole dal sapore estivo salutano Queen, grazie ai volontari del Centro Recupero Tartarughe Marine. «Questa femmina sub-adulta di Caretta caretta del peso di 25 kg era rimasta vittima di un amo da pesca, ingoiato assieme all’esca (un calamaro) in un tipico “palangrese”, sistema di lenze e ami usato per catturare tonni e pesci spada ma di cui restano vittime accidentali anche tante altre specie, tra cui tartarughe, squali, mante, delfini e altri cetacei» spiegano i volontari.

«Dopo aver subìto un intervento chirurgico all’esofago da parte del Prof. Antonio di Bello (Sea Turtle Clinic DmV-Uniba), ha affrontato nelle nostre vasche qualche settimana di degenza post operatoria, con i volontari a prendersi cura di lei in tutto e per tutto, e con i visitatori incantati dalla sua eleganza e maestosità. Nonostante tutti i problemi logistici ed economici di questo periodo, il nostro staff ha deciso di installarle un Gps (l’antennina che vedete sul suo guscio), che per 1-2 anni ci fornirà dati importanti per la ricerca sulla tutela della specie Caretta caretta e in particolare sulla popolazione del Mediterraneo».

«Grazie ai progetti di ricerca si studiano le aree di svernamento di questi animali, quelle di foraggiamento, e le aree spot deputate all’accoppiamento, e in caso di femmine adulte si acquisiscono dati importanti sull’eventuale viaggio “di ritorno” per raggiungere le spiagge di nidificazione».

Ricordiamo che chiunque volesse contribuire al “Progetto Queen” può farlo adottandola a distanza: oltre all’attestato personalizzato, riceverà aggiornamenti periodici con la mappatura del suo viaggio. 

Articoli Correlati