Avvenire di Calabria

Come si comprende di essere «chiamati» alla consacrazione? Nicolina ci racconta la sua esperienza

La voce di Nicolina Cuzzocrea: «Un Dio che ci conduce per mano»

Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

di Nicolina Cuzzocrea - Sono passati quasi due mesi dal giorno in cui, l’8 dicembre 2019, nelle mani dell’arcivescovo, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, sono stata consacrata sposa di Cristo secondo il rito dell’Ordo Virginum. Un giorno carico di emozioni, ma soprattutto sovrabbondante della grazia di Dio; un giorno significativo anche per il mio cammino di discernimento, perché è proprio in questo giorno che, qualche anno fa, ho detto il mio primo sì a Dio che mi chiedeva di intraprendere questo percorso insieme a Lui. Un Sì nato dall’ascolto della sua parola durante una celebrazione eucaristica: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo» diceva il Vangelo e «chissà che Dio non ti stia chiedendo di più, forse proprio di lasciare tutto e seguirlo» commentava il sacerdote. Parole che sono penetrate dentro di me, che hanno agito dapprima mandandomi in crisi, facendo nascere numerosi interrogativi che mi hanno spinta a chiedere aiuto, perché da sola non riuscivo a capirci nulla. E alla mia richiesta di aiuto la Chiesa, come madre attenta e premurosa, si è resa presente offrendomi la possibilità di avere un accompagnatore spirituale che insieme a me si è messo in ascolto dello Spirito. Da quel momento mi si è aperto un mondo, il mondo della preghiera che io non avevo mai davvero conosciuto. Ho scoperto la bellezza della relazione intima e personale con Gesù ed è nella preghiera che la sua chiamata a seguirlo è diventata sempre più chiara. Durante il mio cammino ho avuto modo di conoscere me stessa, di ripercorrere la mia storia personale e vedere in essa la presenza fedele di Dio che, con pazienza e tenerezza, mi ha condotto per mano. Ho avuto modo di ammirare la ricchezza di carismi presenti nella Chiesa, segno che lo Spirito Santo guida il cammino della Chiesa nella storia ma anche segno che ciascuno è chiamato così com’è e, così com’è, può trovare nella Chiesa quel particolare carisma dentro il quale inserirsi per seguire più da vicino Gesù ed essere suo testimone. Ancora più bello è stato vedere come Dio, che conosce ogni cosa, ha avuto rispetto della mia struttura, del mio modo di essere e mi ha indicato l’Ordo Virginum, perché la spiritualità che lo contraddistingue attrae il mio cuore e lo fa sentire a casa.

Articoli Correlati