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“La Chiesa e il mondo non hanno bisogno di persone che assolvono i doveri religiosi mostrando la loro fede come un’etichetta esteriore; hanno bisogno invece di operai desiderosi di lavorare il campo della missione, di discepoli innamorati che testimoniano il Regno di Dio ovunque si trovano”. Lo ha detto Leone XIV all’Angelus in piazza San Pietro. Commentando il Vangelo di Luca, ha spiegato che “Gesù invia settantadue discepoli: questo numero simbolico indica come la speranza del Vangelo sia destinata a tutti i popoli”. Ha aggiunto: “La messe è molta, il Regno di Dio come un seme germoglia nel terreno e le donne e gli uomini di oggi, anche quando sembrano travolti da tante altre cose, attendono una verità più grande”. Tuttavia, “pochi sono gli operai che vanno a lavorare nel campo seminato dal Signore e che, prima ancora, sono capaci di riconoscere, con gli occhi di Gesù, il buon grano pronto per la mietitura”. Ha concluso invitando a pregare il Signore della messe: “Al primo posto sta la relazione col Signore, coltivare il dialogo con Lui. Allora Egli ci renderà suoi operai e ci invierà nel campo del mondo come testimoni del suo Regno”.
Fonte: Agensir