
Web e infanzia, la Calabria apre la strada alla protezione digitale dei minori
Con una recente delibera, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha introdotto un sistema rigoroso
Il calabrese Francesco Samengo è il presidente di Unicef Italia. Lo abbiamo ascoltato, in un’intervista a trecentosessanta gradi, sulla situazione dei minori nel nostro Paese. «La Chiesa – ha detto Samengo – è senz’altro un punto di riferimento per le famiglie e la nostra società».
Bambini e adolescenti sempre più socialmente poveri. Come intervenire?
La povertà ha ripercussioni nella società a tutti i livelli. In Italia gli ultimi dati segnalano un tasso in declino per tutte le fasce d’età, tranne che per quella 0–6 anni. Come Unicef abbiamo firmato importanti protocolli d’intesa con Anci, Miur, Crui, la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Sassari. In Calabria collaboriamo strettamente con tante istituzioni ed enti, come il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza del Consiglio Regionale della Calabria, il Tribunale per i Minorenni e l’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria. Chiediamo alle Istituzioni di avviare maggiori investimenti in politiche a sostegno delle famiglie, in prestazioni sociali e di attuare buone politiche pubbliche.
Fragilità genitoriale: esiste un metodo per essere delle buone mamme e dei buoni papà?
Per essere dei buoni genitori non esiste un metodo. Consigliamo però dei semplici gesti per favorire la crescita dei propri figli, come il contatto pelle a pelle, l’allattamento, il gioco. Come Unicef abbiamo lanciato la campagna “I primi momenti di vita contano”, per chiedere politiche che diano ai genitori il tempo e le risorse di cui hanno bisogno per trascorrere del tempo di qualità con i loro figli, compreso il congedo parentale retribuito.
Di recente avete lanciato lo spettacolo “Processo a Pinocchio”. Educare nella verità, un fatto non semplice nell’epoca delle fake news.
Lo spettacolo “Processo a Pinocchio”, presentato alla Camera dei deputati con il Presidente Fico e la vicepresidente Carfagna, è un modo per spiegare la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia ai ragazzi attraverso la favola di Pinocchio, coinvolgendoli in prima persona. È un’avventura pedagogica, frutto della passione di bambini e bambine del territorio di Caserta e degli adulti che li hanno preparati. Educare i bambini alla verità significa renderli responsabili e noi svolgiamo questo compito raccontandogli dei loro diritti, in questo caso con una favola oggi più che mai attuale.
Mezzogiorno e povertà educativa. Un problema atavico, come far interagire istituzioni e agenzie educative?
Oltre al programma Scuola Amica dei bambini, come Unicef Italia portiamo avanti diversi progetti per contrastare la povertà educativa: “Lost in Education” – sostenuto da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile – è rivolto a 4.500 ragazzi e ragazze, 900 famiglie, 600 docenti e 255 attori sociali in Italia per costruire insieme a loro comunità educanti che sappiano valorizzare le proprie risorse educative; Neet Equity – selezionato dal Dipartimento delle Politiche Giovanili e Servizio civile universale – attivo a Napoli, Carbonia e Taranto, per migliorare la capacità del territorio nel costruire politiche attive, partecipate e inclusive, attraverso laboratori urbani, spazi di concertazione territoriale e campagne informative.
La Chiesa è ancora un punto di riferimento per le famiglie? Quali sono oggi gli spazi di socialità più ricercati?
La Chiesa è senz’altro un punto di riferimento per le famiglie e la nostra società. In Chiesa, a scuola e in tutti quei luoghi che offrono momenti di confronto e di socialità, ritroviamo ambienti sicuri dove i bambini possono giocare, crescere, sviluppare valori e sentimenti positivi. È in questi contesti che possiamo operare un cambiamento profondo su di loro. Rendere i più piccoli consapevoli dei loro diritti e doveri è il passo più importante per il futuro delle nostre società.
Con una recente delibera, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha introdotto un sistema rigoroso
La fragilità umana non è una debolezza, ma una parte essenziale della nostra identità. Un
La tutela dei più piccoli rappresenta una sfida cruciale in un mondo in continuo cambiamento.