Avvenire di Calabria

Passo indietro di Annamaria Furlan: il subentrante è nativo della Locride

Luigi Sbarra, un calabrese al timone della Cisl nazionale

Redazione Web

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Cambio al vertice della Cisl. Il segretario generale Annamaria Furlan ieri alla riunione in videoconferenza del comitato esecutivo del sindacato ha annunciato la decisione di lasciare con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale del suo mandato, che sarebbe stata nel 2022. «Avevo già affermato nei mesi scorsi con molta chiarezza e serenità che non mi sarei candidata al congresso confederale della Cisl, il cui iter inizierà nei prossimi mesi nei luoghi di lavoro e nei territori – ha spiegato Furlan –, in modo da consentire il ricambio del gruppo dirigente della nostra organizzazione ed un nuovo percorso che deve nascere nella massima unità e con la conferma dei valori di riformismo, rinnovamento e trasparenza, che hanno caratterizzato questi ultimi sette anni. I tempi sono maturi». Il segretario generale ha quindi spiegato che nelle consultazioni con i segretari delle categorie, delle regioni e degli enti della Cisl proporrà come suo successore Luigi Sbarra, attuale segreta- rio generale aggiunto. Il passaggio di consegne con l’elezione del nuovo segretario generale e della nuova segretaria confederale avverrà al prossimo Consiglio Generale della Cisl, a marzo.

Furlan – genovese, classe 1958, partita dalla Silulap, i lavoratori postali dealla Cisl – è alla guida del sindacato dall’8 ottobre del 2014, quando il Consiglio Generale l’ha eletta segretario generale dopo l’uscita anticipata di Raffaele Bonanni. Sbarra – 62 anni, nato a Pazzano, in provincia di Reggio Calabria – viene dal mondo agricolo. Ha iniziato la sua esperienza all’interno del sindacato come operatore territoriale Fisba Cisl, la Federazione dei braccianti agricoli. Nel 1985 diventa segretario generale della Fisba di Locri, quindi tre anni dopo prende la guida della Cisl del Comprensorio Locrideo per poi diventare segretario generale della Provincia di Reggio Calabria. Nel 2000 arriva al vertice della Cisl Calabria e nel 2009 è chiamato a Roma per far parte della Segreteria Confederale Nazionale. Nell’aprile 2016 diventa segretario Generale della Fai Cisl Nazionale. Nel marzo del 2018 il Consiglio Generale lo elegge Segretario Generale Aggiunto della Cisl Nazionale con delega alle politiche del lavoro, industria e contrattazione. È sposato, ha due figli ed è dipendente Anas, distaccato al sindacato.

Il cambio arriva in un importante momento di passaggio politico nazionale. Il prossimo segretario della Cisl si dovrà confrontare con il nuovo governo guidato da Mario Draghi, dove al ministero del Lavoro siede Andrea Orlando, vicesegretario del Partito democratico. In attesa del discorso programmatico di Draghi, che citerà anche le priorità sul fronte del lavoro, alcune questioni sono già imminenti. A fine marzo scadono il blocco dei licenziamenti e la Cassa Covid. Più in generale, da tempo si ragiona sulla necessità di una riforma organica degli ammortizzatori sociali, mentre la pandemia ha portato all’esplosione dello 'smart working', le cui regole sono state scritte prima che diventasse la normalità quotidiana per milioni di lavoratori. Altro tema caldo saranno le pensioni: qui c’è da decidere che regole prevedere per i prossimi anni, dopo che si esaurirà l’esperienza di Quota 100. Ci sono infine i tanti tavoli aziendali aperti, a partire da quelli più problematici dell’ex Ilva e di Alitalia.

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