Iniziata l'udienza preliminare del processo "Gotha" che ha unito i fascicoli delle inchieste che - secondo la Dda - hanno fatto luce sulle dinamiche politico-imprenditoriali-criminali legate alla Santa, l'organismo di vertice della 'ndragheta.
Nuovi elementi probatori sono stati portati ieri dagli inquirenti tra cui dei documenti sequestrati, nel 2013, a Luigi Emilio Sorridente, pluripregiudicato sposato con Teresa Molè, nipote del superboss Giuseppe Piromalli. E proprio la cosca di Gioia Tauro assieme ai De Stefano di Archi avrebbe fondato il vertice masso-ndranghetistico, individuando in Paolo Romeo il connettore degli interessi.
Tra gli imputati del processo, oltre Romeo, ci sono anche esponenti politici di primo piano come il senatore Antonio Caridi, l'ex sottosegretario della Regione Calabria, Alberto Sarra, e l'ex presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa. Alla sbarra anche l'ex giudice, Giuseppe Tuccio, il sacerdote Pino Strangio e la giornalista Teresa Munari.
Su loro e su altri dei 71 imputati si sono aggiunti testimonianza nuove di zecche (alcune addirittura del 15 febbraio scorso) rese da alcuni protagonisti della vita imprenditoriale e politica calabrese, oltre le dichiarazioni di nuovi testimoni di giustizia come il noto immobiliarista Ivan Belvedere e l'imprenditore legato al clan Condello, Vincenzo Cristiano.
Nella stessa giornata la sezione penale della Corte di Cassazione ha però annullato la custodia cautelare in carcere per Antonio Caridi, l'avvocato e presunto braccio destro di Paolo Romeo, Antonio Marra e l'ex dirigente ai lavori pubblici del comune di Reggio Calabria, Marcello Cammera. Si resta, ora, in attesa delle determinazioni del Riesame.