Avvenire di Calabria

Intervento del governatore ai microfoni di SkyTg24: «Non si può relegare il fenomeno a operazione di polizia, sì ai soccorsi in mare»

Migranti, Occhiuto: «Soccorso in mare sia europeo»

Secondo il presidente regionale si può guardare ai flussi «trasformando una crisi in opportunità»

di Redazione Web

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Timide aperture nel centrodestra, specialmente nell'area più moderata, in favore del soccorso in mare. Oggi l'intervento a SkyTg24 del governatore della Calabria Roberto Occhiuto che ha parlato della necessità di accogliere ma anche di quella di una ripartizione europea delle persone accolte.

«La Calabria si è dimostrata un esempio per l’Italia. Io sono molto orgoglioso di governare una Regione che ha mostrato attraverso i suoi abitanti grande solidarietà in occasione della tragedia di Cutro. E ho anche detto più volte che questa solidarietà l’ha dimostrata in silenzio anche nei mesi passati quando la Calabria ha accolto solo nel 2022 oltre 18mila migranti». Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo a “Start”, su SkyTg24.


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«Per cui - ha proseguito il presidente della Regione - sono molto orgoglioso del senso di solidarietà della mia Regione. Una Regione che ha patito la piaga dell’emigrazione nei decenni passati, che sa cosa vuol dire distaccarsi dalla propria terra. Sono d’accordo col ministro degli Esteri tedesco, credo che salvare le persone in mare sia un obbligo, ma credo che l’Europa non possa solo limitarsi a missioni di polizia come Frontex, ma debba pensare a realizzare delle missioni di soccorso che non si esauriscano solo nel salvataggio, ma che si occupino nell’immediato anche delle ricollocazioni dei migranti in Europa».

«Io governo una Regione - ha avvertito Occhiuto in conclusione - che rischia di essere travolta dai flussi migratori, perché i dati ci dicono che nei prossimi anni cresceranno in maniera esponenziale, per cui ritengo che sarebbe il caso di iniziare a pensare come trasformare una crisi potenziale in un fattore di sviluppo per il territorio. Mi riferisco al fatto che se noi riuscissimo a catalizzare una migrazione da domanda, vale a dire, una migrazione di persone che in Italia potrebbero svolgere quei lavori che molti non fanno, questo sarebbe un modo per creare un percorso di emancipazione per quelli che vogliono venire nel nostro Paese e un modo per dare quella manodopera alle imprese che in alcune mansioni non riescono più a reperire»


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