Avvenire di Calabria

"Facciamo di questo momento difficile un momento di riflessione" dice monsignor Giuseppe Fiorini Morosini che ha affidato i reggini alla Madonna

Morosini: «È il tempo per ripensare la vita alla luce della Fede»

Redazione Web

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“Un atto di affidamento perché possiamo rincuoraci nell’affrontare questa prova ed avere una prospettiva di speranza davanti a noi e non di paura e di morte”. Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini al termine dell’atto di affidamento alla Madonna della consolazione della città di Reggio Calabria lancia un messaggio alla cittadinanza tutta. “È un momento buio quello che stiamo attraversando durante il quale sono crollate tante certezze che sono state presentate e che noi abbiamo accolto. La certezza dell’invincibilità dell’uomo, della potenza della scienza. Un piccolo virus ha piegato il mondo intero.

E allora dinanzi a questo vuoto di speranze umane, l’uomo che crede confida nel Signore, ritrova la strada della fiducia nel Signore. Noi vogliamo accedere al Signore attraverso la nostra patrona, la Madonna della consolazione che il popolo di Reggio invoca come propria regina. Ci vogliamo affidare a lei, vogliamo presentare a lei i nostri problemi, le nostre difficoltà in questo momento triste perché come è intervenuta tante volte per aiutare le persone che hanno confidato in lei, così in questo momento siamo sicuri che saprà accogliere la nostra preghiera”. Una prova ma anche un tempo importante: “Facciamo di questo momento difficile un momento di riflessione, io sento attraverso i telegiornali tante persone che dicono che superato questo momento difficile la vita deve essere sicuramente diversa da come l’abbiamo vissuta nel passato.

Da vescovo dico a tutti i fedeli: approfittiamo di questo momento per ripensare la nostra vita alla luce della fede. Più volte abbiamo insistito in questi anni di questo sdoppiamento tra vita e fede, forse è il momento di ripensare a questa dicotomia che abbiamo creato. La fede ridotta ad alcuni riti e la vita che cammina per conto proprio. No, riportiamo la vita alla fede e riportiamo la fede nella vita. È il momento buono, è la Quaresima migliore che forse avremo vissuto in tutti gli anni della nostra vita”. 

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