
Due operai uccisi e un terzo ferito dal crollo d’un muro di contenimento ieri mattina a Crotone in un cantiere per la ristrutturazione della strada che conduce all’area archeologica. L’ennesima storia di sangue e dolore scritta sulla pelle di padri di famiglia. Il dramma calabrese allunga a 157 i morti sul lavoro nel 2018, con una frequenza inquietante negli ultimi quindici giorni: tra gli incidenti mortali, vanno ricordati prima i due operai vittime dell’esplosione di un’autocisterna a Livorno e poi i due deceduti la domenica di Pasqua durante un sopralluogo d’emergenza a Treviglio, in provincia di Bergamo. Il sindaco di Crotone ha proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali del 51enne di Isola Capo Rizzuto Pino Greco e del 35enne romeno Dragos Petru Chiriac, le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil hanno lasciato chiuse le sedi «in segno di protesta». L’Unione sindacale di base del lavoro privato ha proclamato per oggi lo sciopero generale del settore privato per le ultime due ore di ogni turno di lavoro. Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, ha convocato per martedì un incontro coi rappresentanti dell’Ispettorato nazionale del lavoro, dell’Inail e dell’Inps per esaminare lo stato della sicurezza dei luoghi di lavoro, chiedendo di «predisporre un’informativa puntuale sui tragici episodi di incidenti mortali sul lavoro verificatisi in queste ultime settimane». L’arcivescovo di Crotone- Santa Severina, Domenico Graziani, ha definito un «grave peccato» non aver investito in sicurezza e prevenzione e ha quindi invitato a una presa di coscienza collettiva sul tema: secondo il presule, occorre fare un salto di qualità, non solo in termini di legge ma come «responsabilità sociale» per fermare la strage. «L’attenzione alla sicurezza non può essere solo di natura giuridica. Serve una capacità di riflessione più ampia e una capacità di coinvolgere tutti gli attori in campo, ricordando che al centro ci deve sempre essere la vita umana» ha sottolineato l’arcivescovo.
I tre operai stavano eliminando vecchi manufatti per l’ampliamento del lungomare. Sul caso indaga la polizia coordinata dalla procura cittadina. Si verificano anzitutto le regole di sicurezza presenti sul cantiere. Gli investigatori ascoltano il racconto degli altri operai impegnati assieme alle due vittime e che sono stati i primi a soccorrerli attorno alle 8 quando il muro sotto il quale stavano faticando dall’alba è venuto giù, seppellendoli.