Avvenire di Calabria

Musica: Ospedale Bambino Gesù, questa mattina le voci di 50 giovanissimi pazienti di Oncoematologia al concerto “I suoni della Terra”

di Redazione Web

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Cinquanta giovanissimi pazienti del reparto di Oncoematologia dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, studenti della Scuola in Ospedale, sono stati questa mattina i co-protagonisti di un concerto dal genere unico: con le loro voci hanno interpretato “I suoni della Terra”, accompagnando l’esibizione di musicisti di fama internazionale.
L’evento, che si è tenuto nella sede dell’Ospedale al Gianicolo, è la fase conclusiva del progetto “EMusic per la Scuola in Ospedale”, percorso ludico-didattico di musica sperimentale che ha coinvolto agli alunni dell’Istituto comprensivo Virgilio ricoverati al Bambino Gesù.

Intitolata “De Lacu Ignis: un viaggio musicale nella preistoria del Lazio”, l’iniziativa ha previsto l’esecuzione dal vivo di 2 brani – “I Suoni dei Castelli Romani” e “I Suoni di Vulci” – ad opera di grandi nomi della musica contemporanea, Stefano Pontani alla chitarra e Marco Guidolotti al sax -, completati dalle voci dei pazienti dell’Ospedale registrate nel corso dei laboratori didattici. Le partiture eseguite durante il concerto derivano da un originale procedimento: l’analisi elettromagnetica del sottosuolo, tecnica utilizzata da decenni per lo studio delle stratificazioni geologiche. Le variazioni delle risposte elettriche del terreno – influenzate dalla composizione delle rocce – sono state tradotte con un algoritmo in note musicali poi arrangiate e interpretate dai musicisti per creare un racconto sonoro unico legato a specifici siti, in questo caso l’area dei Castelli Romani e di Vulci.
Il progetto “EMusic per la Scuola in Ospedale”, ideato dall’Istituto comprensivo Virgilio con il collettivo EMusic, consiste in un percorso ludico-didattico di musica sperimentale e geologia rivolto ai bambini ricoverati nel reparto di Oncoematologia del Bambino Gesù che frequentano le lezioni della sezione ospedaliera dell’IC Virgilio.

Tenuto dai docenti di musica e scienza, insieme a divulgatori ed esperti del collettivo EMusic, il percorso è iniziato a marzo 2024 ed è culminato in un laboratorio di registrazione durante il quale i 50 bambini hanno potuto creare la loro personale “musica della Terra” con il supporto dei fonici di Kate Creative Studio: due brani realizzati con le loro voci, diventati parte integrante degli arrangiamenti eseguiti dal vivo dai musicisti nell’evento finale di oggi. I bambini hanno appreso, divertendosi, il processo di generazione della musica elettromagnetica ricavata dal sottosuolo laziale, dall’estrazione dei dati geofisici ad opera dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia fino alla trasformazione in suoni, all’orchestrazione e all’esecuzione dello “spartito naturale”.

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