Avvenire di Calabria

La nave Diciotti, con a bordo 177 persone soccorse nei giorni scorsi al largo di Lampedusa è ancora ormeggiata nel porto di Catania

Nave Diciotti in ostaggio: è emergenza umanitaria [GLI APPELLI]

Redazione Web

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La nave Diciotti, con a bordo 177 persone soccorse nei giorni scorsi al largo di Lampedusa è ancora ormeggiata nel porto di Catania. Il pattugliatore della Guardia Costiera italiana, dopo essere rimasta bloccata per 5 giorni in mare, ha potuto attraccare soltanto alle 23.30 di lunedì sera - dopo l'autorizzazione del ministro dei Trasporti - nel porto di Catania. Dalla nave militare però nessuno può scendere: né i militari né i profughi salvati dalla Guardia Costiera italiana. Almeno fino a quando - come ha intimato il ministro dell'Interno Matteo Salvini - non si troverà un accordo sulla ripartizione tra i Paesi dell'Unione europea dei migranti soccorsi.

Migranti, voci cattoliche: «Ultimi e indifesi ridotti a strumento di ricatto» 

Le associazioni Libera, Pax Christi e Fondazione Migrantes esprimono la loro più ferma condanna per quanto sta accadendo nel porto di Catania, con la nave Diciotti ancora in attesa di un ordine che conceda lo sbarco dei naufraghi recuperati mercoledì scorso nel Mediterraneo: «Ben venga la ricerca di accordi vincolanti a livello continentale, ma intanto le persone si soccorrono e si accolgono. È questo il dovere della politica, ma è anche il compito di un popolo che ha dimostrato tante volte la sua vocazione all’ospitalità», scrivono don Luigi Ciotti, monsignor Giovanni Ricchiuti e don Gianni De Robertis in un comunicato congiunto. «Ancora una volta ci troviamo a ribadire con forza che l’ immigrazione non è reato, tanto più se è migrazione forzata, in fuga da povertà e guerre, separata da affetti e legami, alla ricerca di speranza e dignità. La situazione in cui versano le 177 persone imbarcate nella nave Diciotti, a cui viene impedito di mettere piede a terra, ci retrocede come tante altre vicende recenti e meno recenti, nel grado di civiltà e di umanità – si legge nella nota –. È giusto che l’ Europa si faccia carico nel suo insieme di una tragedia che ha contribuito non poco a provocare, ma le inadempienze della politica non possono ricadere sulle spalle degli ultimi e degli indifesi, usati oggi come strumenti di ricatto per bassi giochi di potere. Quindi ben venga la ricerca di accordi vincolanti a livello continentale, ma intanto le persone si soccorrono e si accolgono. È questo il dovere della politica, ma è anche il compito di un popolo che ha dimostrato tante volte la sua vocazione all’ospitalità».

I magistrati per minori sul caso Diciotti: «Fate sbarcare i minori» 

“Consentite a tutti i minori e ai soggetti vulnerabili di sbarcare immediatamente perché sia possibile l'apertura di procedimenti giudiziali a loro tutela e l'inserimento in strutture di accoglienza adeguate". Al secondo giorno di permanenza al molo di Levante del porto di Catania dove non si vede alcun segno di mobilitazione del dispositivo che viene predisposto in occasione degli sbarchi, i magistrati per i minori (Associazione dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia) rivolgono il loro pressante appello al governo perché siano "liberati" almeno i minori a bordo della nave Diciotti della Guardia costiera, il cui diritto ad essere accolto e a chiedere asilo in Italia è certamente violato dalla decisione del ministro dell'Interno Salvini di non consentire lo sbarco dei migranti soccorsi una settimana fa fino a quando dall'Europa non arriveranno risposte concrete di una suddivisione delle persone tra i paesi membri. Al governo i magistrati per i minori ricordano che "secondo la normativa nazionale i minori già presenti sul territorio nazionale, come in questo caso quelli posti in salvo sulla nave Diciotti, non sono comunque espellibili dal territorio nazionale se non con un provvedimento specifico emesso dall'autorità giudiziaria". Se la situazione non dovesse sbloccarsi nelle prossime ore, come auspicava ieri sera il ministro Toninelli, non è - escluso che la Procura della Repubblica di Agrigento, che indaga anche sull'ipotesi di illecito trattenimento a bordo, possa valutare se ci sono gli estremi di un intervento.

L'appello degli Assistenti sociali e dell'Autorità Garante per l'Infanzia sul caso della nave Diciotti

“I 177 migranti illegittimamente trattenuti a bordo della Nave Diciotti ancorata da ieri nel porto di Catania devono essere tutti immediatamente fatti scendere a terra e verso di loro devono essere approntate tutte le procedure di accoglienza previste dalle norme nazionali e del diritto internazionale. Quella in essere è una situazione intollerabile che va immediatamente risolta. La comunità degli assistenti sociali italiani si unisce agli appelli lanciati in queste ore da numerose istituzioni del Paese quali le Autorità garanti nazionali infanzia e dei diritti dei detenuti, i magistrati minorili e lo stesso Presidente della Camera, tutti volti a richiamare l’attenzione del Governo sulla violazione in essere delle norma, in particolare, riguardanti i diritti dei numerosi minori stranieri non accompagnati che si trovano a bordo della nave.” Così Gianmario Gazzi, Presidente del Consiglio nazionale degli assistenti sociali sulla vicenda di migranti ancora a bordo dell’unità navale della Guardia Costiera. “Il braccio di ferro con le autorità dell’Unione e gli altri Stati non può avvenire sulla pelle di persone che hanno rischiato la vita per dare un senso nuovo alle loro esistenze. E’ assolutamente intollerabile che in nessun conto venga tenuto il diritto dei minori non accompagnati presenti a bordo: cosa, questa, gravissima anche alla luce del fatto che il nostro Paese si è dotato di una specifica norma di legge a loro tutela. Faccio appello al senso di umanità dei nostri uomini di Governo – conclude Gazzi - perché questa situazione venga immediatamente risolta consentendo a questi migranti di lasciare Nave Diciotti. Ribadiamo, come in altre occasioni, che le responsabilità di politiche comuni in sede europea ed internazionale sono dei governi nazionali che non possono continuare a mercanteggiare tra loro sulla pelle di ragazzi, donne e uomini in fuga.”

“Dalle notizie delle ultime ore emerge che a bordo della nave della Guardia Costiera ‘Diciotti’, che risulterebbe trovarsi in acque italiane, ci sarebbero una trentina di minori stranieri non accompagnati. Come Autorità garante chiamata a verificare che siano tutelati i diritti di bambini e ragazzi presenti in Italia, mi preme ricordare che, a norma della legge 47/2017, questi ragazzi non possono essere respinti. Si tratta di minorenni e, a prescindere dall’essere migranti o stranieri, sono titolari di diritti: alla vita, alla sopravvivenza, allo sviluppo, alla protezione e alle cure. Nei loro confronti la legge non consente respingimenti o quote di accoglienza”. Ad affermarlo l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano. “A esigere ciò, come ho già avuto modo di sostenere, non c’è solo la Costituzione italiana, che reclama l’attuazione del principio di solidarietà e di protezione dell’infanzia e della gioventù. C’è pure la Convenzione sui diritti dell’uomo, perché i bambini e i ragazzi sono prima di tutto persone, nonché la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che è il faro che guida il cammino di questa Autorità”.

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