Avvenire di Calabria

La direttrice della Caritas reggina analizza i dati relativi agli indigenti serviti durante tutto lo scorso anno

Nuovi poveri a Reggio Calabria, tantissimi sono “ex” precari

Nel 2021 sono in aumento i giovani che chiedono aiuto: «Le coppie faticano a sognare il loro futuro»

di Federico Minniti

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Nuovi poveri a Reggio Calabria, tantissimi sono “ex” precari. La direttrice della Caritas reggina analizza i dati relativi agli indigenti serviti durante tutto lo scorso anno. In aumento i giovani: «Le coppie faticano a sognare il loro futuro»

Nuovi poveri a Reggio Calabria, tantissimi sono “ex” precari

Recentemente la Caritas diocesana di Reggio Calabria - Bova ha diffuso alcuni dati relativi alla povertà sul territorio di riferimento. Sono circa 18mila gli indigenti che durante il 2021 hanno bussato alle porte dei Centri d’ascolto della Chiesa reggina ricevendo sostegno nelle loro difficoltà. Ne abbiamo parlato con la direttrice della Caritas di Reggio - Bova, Mariangela Ambrogio.

Si afferma che il coronavirus abbia aumentato le disuguaglianze sociali. Come Caritas avete avvertito questo fenomeno? Sono “cambiati” i poveri che bussano alle vostre porte? Se sì, perché?

Alcune famiglie italiane hanno perso il lavoro precario con cui riuscivano a sbarcare il lunario, si sono ritrovate a non riuscire a pagare le bollette, i libri, i computer, le cure mediche per i figli. Ci sono famiglie multiproblematiche, in cui la povertà educativa è preponderante. Si è registrata una presenza di migranti disorientati, sono aumentate le persone indebitate per il gioco, tante persone senza dimora continuano a vivere in strada in centro città.


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Quali sono i “nuovi bisogni” che avete registrato nel 2021?

La richiesta di pasti e di generi alimentari è aumentata, abbiamo notato un aumento della richiesta di alimenti per l’infanzia e per farmaci. Molte persone chiedono lavoro. Sembra scontato ma è importante sottolineare che è aumentato il bisogno di sentirsi accolti e ascoltati da parte degli adulti.

La rete di prossimità sul territorio funziona? Nelle aree periferiche come si sta gestendo la crescente richiesta di aiuto?

Le parrocchie hanno dovuto rimodulare le risposte alle richieste di aiuto: i parroci e gli operatori pastorali intervengono nelle situazioni in maniera silenziosa e capillare. La rete di prossimità è in azione grazie a un territorio capace di entrare in azione, in osservanza delle misure di contenimento del virus, il distanziamento fisico non ha implicato una distanza sociale.


PER APPROFONDIRE: Poveri in aumento. La Caritas di Reggio Calabria sostiene 18mila indigenti


Se pensa ai giovani e alle giovani coppie che si rivolgono alla Caritas, quali sono le urgenze che li riguardano?

I giovani chiedono un lavoro meno precario e tutelato. Le giovani coppie fanno fatica a progettare una famiglia, non hanno un lavoro certo, non possono accedere a forme di credito, non ci sono sufficienti servizi di sostengo all’infanzia.

Oltre la Chiesa, coi fondi dell’8xmille, quali altre istituzioni si sono fatte prossime nel servizio di aiuto agli ultimi?

I comuni hanno erogato il reddito di cittadinanza e i buoni pasto, inoltre hanno attivato delle misure per gli affitti morosi. Sono in corso delle progettazioni di contrasto alla povertà nei diversi Ambiti, anche se ancora mancano delle figure che possano realmente prendere in carico globalmente le famiglie. C’è un associazionismo che sta impegnando in maniera efficace nell’accoglienza dei bisogni degli ultimi.

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