Avvenire di Calabria

La Procura di Potenza ha diretto un'indagine complessa su tutto il territorio nazionale

Operazione Ndragames, le mani dei clan nel gioco d’azzardo

Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Diciannove misure cautelari personali e il sequestro di macchine da gioco e videoslot in circa 200 esercizi pubblici in ogni regione (ad eccezione del Trentino Alto Adige): è il primo bilancio dell'operazione dei Carabinieri del comando provinciale di Potenza, al termine di anni di indagini sui rapporti fra la cosca Grande Aracri di Cutro (Crotone) e il clan Martorano del capoluogo lucano. I militari - decine e decine impegnati dall'alba anche in numerose perquisizioni - hanno sequestrato sette società con sede in Calabria, Puglia, Emilia-Romagna e Lazio (una anche all'estero). Sono le proprietarie, per un valore di diversi milioni di euro, di macchine da gioco e videoslot sequestrate in circa 200 locali pubblici sparsi in tutta Italia. L'operazione è stata eseguita al termine di anni di indagini coordinate dalla Procura distrettuale antimafia di Potenza, che ha chiesto e ottenuto dal gip distrettuale le ordinanze di custodia e i sequestri. L'inchiesta è stata denominata "'ndrangames", dall'unione delle parole 'ndrangheta e "games".

Articoli Correlati

Breaking News

Azzardo: “Mettiamoci in gioco”, “ferma contrarietà a modifiche legge regionale delle Marche con riduzione distanze minime da luoghi sensibili”

La campagna “Mettiamoci in gioco” esprime “la propria ferma contrarietà” alle modifiche apportate alla legge regionale delle Marche in materia di gioco d’azzardo. “La nuova normativa riduce le distanze minime dai luoghi sensibili e introduce la possibilità di aumentare la superficie destinata al gioco d’azzardo per tutte le attività che non hanno questo business come […]