Avvenire di Calabria

Il ricordo del messaggio condiviso coi direttori dei Musei ecclesiastici

Beni culturali, l’eredità di Papa Francesco: quell’invito ad «alzare lo sguardo sul Bello»

Così l'arte diventa strumento di evangelizzazione

di Lucia Lojacono *

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Il pontificato di papa Francesco lascia un’eredità importante non solo sul piano spirituale, ma anche su quello culturale e artistico, segnando tappe importanti nel rapporto tra la Chiesa e l’arte.

Al 24 maggio 2019 risale l’incontro del papa con direttori e collaboratori dei Musei ecclesiastici italiani appartenenti ad AMEI (Associazione Musei Ecclesiastici Italiani): presso la sala Clementina in Vaticano Francesco rivolse a noi parole cariche di senso.



Nel Discorso affidato ai Musei AMEI nell’occasione il papa richiamò quanto anticipato nella Laudato si (n. 143), raccomandando la cura non solo del patrimonio naturale ma anche di quello storico, artistico e culturale, parimenti minacciati: suo è l’invito a promuovere cultura «nel suo senso vivo, dinamico e partecipativo» , esito naturale della stretta relazione esistente tra l’uomo e l’ambiente.


PER APPROFONDIRE: Il segreto di Francesco. La riflessione dell’arcivescovo Morrone sul Papa venuto «dalla fine del mondo»


Perché ciò avvenga è fondamentale che il Museo mantenga vive buone relazioni con il territorio, ponendosi in ascolto delle comunità che lo abitano, collaborando con altre istituzioni analoghe anche « di altre comunità religiose » . Papa Francesco tiene molto a quest’ultimo aspetto, sottolineando come i Musei concorrano a migliorare la qualità della vita dei cittadini, facendosi « spazi aperti di relazione tra le persone, luoghi di vicinanza e occasioni per creare comunità » . Ad essi il compito di aiutare l’uomo « ad alzare lo sguardo sul Bello» , vivendo in armonia con l’ambiente e promuovendo l’incontro e l’aiuto reciproco ( Laudato si' n. 150) Papa Francesco evidenzia, al riguardo, un aspetto che talora sfugge a quanti sono parte della comunità cattolica: i Musei ecclesiastici, i diocesani in particolare, rappresentano « il volto della Chiesa », esprimendone la vocazione a raggiungere gli ultimi perché « tutti hanno diritto alla cultura bella ». Perché ciò avvenga i Musei diocesani partecipano alla pastorale delle comunità, collaborando con i vari uffici, ma anche con scuole e parrocchie: raccomandazione ultima di papa Francesco che ancora stenta a radicarsi nelle nostre comunità, nonostante impegno e dedizione di quanti quotidianamente si adoperano per un Museo capace di cogliere la complessità del presente e accettarne le sfide, costruendo ponti di dialogo con i pubblici diversi.

I direttori dei Musei ecclesiastici in udienza da Papa Francesco (2019)

Così inteso il Museo entra nella vita delle persone, le chiama per nome coinvolgendole, presta ascolto ai loro bisogni, promuove ed esalta i valori evangelici, senza mai perdere il legame con il presente, affinchè tutti, nessuno escluso, possano accedere alla cultura. Il Museo così inteso s’impone come risorsa civica alla quale attingere per ripensare il nostro contributo per il bene dell’umanità tutta. In questa direzione, papa Francesco nel 2019 ci indicò una prospettiva inedita ed affascinante: «i musei ecclesiastici siano risonanza della santità del popolo di Dio» e la santità cui ciascuno di noi è chiamato è la più autentica Bellezza della Chiesa, una Bellezza colma di senso.



Già nel 2015 papa Francesco nel suo libro La mia idea di arte aveva parlato di un’arte che raggiunge tutti, autentico strumento di evangelizzazione e ponte tra popoli e culture diversi, e di musei, quindi, non statici e autoreferenziali, ma inclusivi, cioè aperti, in particolare, ai dimenticati, agli ultimi.

Nella stessa occasione il pontefice aveva invitato i Musei ecclesiastici ad accogliere i nuovi linguaggi dell’arte sacra contemporanea, senza rinnegare la propria identità spirituale; ad essere « strumento di umanizzazione e spiritualità » , cioè luoghi nei quali l’arte, con un linguaggio universale e accessibile, si riveli capace di raccontare storie di speranza, offrendo consolazione.

* direttrice Museo diocesano Reggio Calabria

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