Avvenire di Calabria

Papa Leone XIV: Patton (Custode), “le sue parole di pace sono di grande consolazione”

di Redazione Web

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Il cardinale americano, Robert Francis Prevost, è il 267° successore dell’apostolo Pietro scegliendo il nome di Leone XIV. “Una sorpresa – commenta al Sir, padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa – che sgombra il campo da calcoli e trattative umane che spesso accompagnano lo svolgimento del Conclave”. Particolarmente significativa appare “la scelta del nome Leone che si rifà alla figura di san Leone Magno (papa dal 440 al 460 DC) che la storia ricorda per aver fermato alle porte di Roma nel 452, Attila, re degli Unni, noto come il flagello di Dio. Leone Magno fu lo stesso pontefice che – annota il Custode – giocò un ruolo decisivo per la definizione ‘del Cristo vero Dio vero uomo” al Concilio di Calcedonia del 451 DC. È un richiamo ad un Papa con una dottrina solida. I suoi discorsi sul Natale e sull’Epifania sono degli assoluti capolavori. C’è poi l’ultimo Leone, XIII, il suo predecessore, il Papa della dottrina sociale della Chiesa. Nella sua enciclica Rerum Novarum, tra le varie cose, sosteneva che i cristiani non devono aver paura di impegnarsi all’interno della società e in politica”. Ascoltando le prime parole del nuovo Papa, padre Patton si è detto “molto colpito dalla continuità con Papa Francesco sul tema della pace. Papa Leone XIV ha coniugato la dimensione biblico teologica della pace come dono del Cristo Risorto con quella politico-sociale che richiede il dialogo, la capacità di ascolto, la diplomazia. Spero che questo richiamo alla pace si sviluppi anche con un sempre maggiore coinvolgimento dei leader delle diverse religioni per costruire ponti e dialogo anche in Medio Oriente e Terra Santa. Le sue parole per me, che vivo in un luogo che di pace ne conosce poca, sono state di grande consolazione”. Nel saluto di Leone XIV è riecheggiato anche il tema dell’essere missionari. Spiega padre Patton: “Ha insistito molto sulla missionarietà che è fare quel che Cristo ha fatto, amare tutti, e lasciarsi così inviare da Lui ed essere accoglienti come Lui. Inoltre, ho trovato particolarmente profondo il richiamo alla sua formazione agostiniana e al suo essere pastore impegnato a portare avanti la responsabilità del gregge. Spero – conclude il Custode – che anche Papa Leone XIV sappia ‘ruggire’ come i suoi predecessori” per il bene della Chiesa e del suo gregge.

Fonte: Agensir

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