Avvenire di Calabria

La denuncia arriva da don Fortunato Di Noto in occasione della chiusura della Giornata per le vittime di abusi indetta dalla sua associazione, la Meter Onlus

Pedofilia, boom di segnalazioni durante i mesi di lockdown

Redazione Web

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«Mentre l’epidemia  semina lutti e ci costringe in casa, i pedofili festeggiano».  A lanciare l’allarme è  don Fortunato Di Noto, fondatore di Meter, che in occasione della XXIV “Giornata  per i bambini vittime di violenza, sfruttamento e abusi” (in realtà un’intera settimana che si concluderà il 3 maggio), denuncia un’impennata di segnalazioni nei mesi di marzo e inizi aprile, cioè in pieno lockdown, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. «Proprio in piena pandemia – dice don Di Noto - Meter ha documentato e denunciato alle forze dell’ordine una crescita allarmante delle chat degli orrori: più 40%. Parliamo di segnalazioni che coinvolgono Telegram, Facebook, Twitter, Whatsapp. Sono saliti anche gli adescamenti. Ce lo confermano le decine di segnalazioni telefoniche che riceviamo ogni settimana. Ma non solo: i portali dedicati alla pedopornografia  sono stati inondati di nuovo materiale. Basti dire che nelle  immagini spesso compaiono soggetti muniti di mascherine. Siamo, insomma,  davanti a un dramma troppe volte sottaciuto e non affrontato nel giusto modo».

Sono 178 le segnalazioni che Meter (dall’1 marzo a oggi) ha inoltrato non solo alle forze di Polizia italiana ed estere,  ma anche a vari server provider sparsi in tutto il mondo. Le chat rintracciate in diverse piattaforme sono, invece, 234 con profili sospetti. Si tratta, complessivamente,  di decine di migliaia di video.  «Solo  due nostre segnalazioni – osserva il sacerdote siciliano -  riguardano 34.252 foto. Ciò significa che stiamo parlando di circa 30 mila bambini già vittime di violenze sessuali. Una tragedia silenziosa che avviene sotto i nostri occhi. E’ di pochi giorni fa l’ultima segnalazione:  quella di un padre disperato a cui la figlia ha confessato di aver mandato via chat a uno sconosciuto, pensando fosse un coetaneo, alcune foto  di lei senza indumenti. L’adescatore però era un pedofilo».  

La via d’accesso dei pedofili sempre più spesso è il grooming, l’adescamento attraverso messaggi via chat, con falsa identità. Il predatore  mira a vincere  le difese del minore ignaro, cercando di instaurare con lui un rapporto confidenziale.  Il resto lo fanno i servizi messi a disposizione la piattaforma che in modo semplicissimo fa attivare in chat la fotocamera dello smartphone.

 A confermare  le preoccupazioni di don Di Noto sono le risultanze  delle indagini della Polizia Postale e delle Comunicazioni. «Tutti i crimini informatici sono in aumento in questo tempo di coronavirus. I nostri indicatori dicono, nello specifico, che in questo periodo c'è un incremento di quelli relativi a pedopornografia e ricatti sessuali a danno di minori», ha dichiarato il capo della Polizia Postale Nunzia Ciardi, in un'intervista a BBC Mundo.

E’ evidente che, rimanendo sempre in casa, l’uso dell’online  è aumentato a dismisura. «E anche la navigazione nel web da parte dei ragazzi», aggiunge  don Di Noto. «Tuttavia non è sempre detto che avere i figli in casa sia garanzia di maggior controllo. Anzi a volte è un inganno e le forme di dipendenza malsane si sviluppano, senza che gli adulti se ne accorgano».  

Ideata  25 anni fa, dal sacerdote siciliano, la Giornata  per i bambini vittime, che quest’anno sarà tutta sul Web,  è  un appuntamento diventato sempre più importante a livello nazionale e internazionale per sottolineare e denunciare la situazione dei bambini vittime di abusi sessuali, pedofilia e pedopornografia nonché ogni forma di abuso. Il 3 maggio sarà la conclusione della Giornata. Da 24 anni le vittime di abuso, le famiglie, i volontari di Meter e chi aderisce alla GBV concludevano a Piazza San Pietro con la preghiera del Regina Coeli. «Quest’anno non sarà possibile a causa del Covid-19. Il Santo Padre, Papa Francesco,  che ci è sempre stato vicino e ha voluto incontrarci di persona lo scorso anno, è stato informato con una lettera» dice  don Di Noto. Sempreentro il 3 maggio saranno inviate al Papa, via mail,  le migliaia di margherite gialle create e fotografate dai ragazzi per l'occasione.

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