Avvenire di Calabria

A guidare il momento di conoscenza del patrono di Agrigento è stato monsignor Luigi Renzo

Pellegrinaggio della diocesi di Mileto sui luoghi di san Gerlando

Raffaele Iaria

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Un pellegrinaggio intenso e bello quello della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea sui luoghi di san Gerlando, patrono della diocesi di Agrigento. A guidare il pellegrinaggio e a presiedere la solenne celebrazione eucaristica nella festa del patrono, nella Chiesa S. Alfonso – la cattedrale non è agibile da ormai sei anni - il vescovo mons. Luigi Renzo. Accanto a lui l’arcivescovo di Agrigento, il card. Francesco Montenegro che nel suoi saluto ha ricordato i legami tra le due diocesi. “Con la diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea abbiamo in comune il passaggio di San Gerlando e la sua opera di evangelizzazione dopo stagioni storiche segnate da gravi difficoltà. Ma non solo questo; seppure dalla restaurazione ecclesiale voluta dai normanni siano passati diversi secoli e sebbene le nostre due diocesi siano separate da un centinaio di chilometri, pensiamo di condividere diversi aspetti della vita pastorale. Ci accomuna l’appartenenza al meridione d’Italia – ha detto Montenegro - segnato da problematiche sociali pesanti come la mancanza di lavoro, l’influenza delle organizzazioni malavitose e una diffusa crisi di speranza. Facciamo i conti – ha aggiunto il porporato - con un passaggio epocale fra i più complessi degli ultimi secoli e, rispetto al quale, non intravediamo segnali di cambiamento. Nella logica del Vangelo insieme a voi, anche dentro questa celebrazione, ci piace condividere il desiderio di una chiesa che non smette di essere lievito alla pasta e piccola fiammella in mezzo a fitte nubi”. Il card. Montenegro ha quindi affidato all’intercessione di san Gerlando, “uomo semplice e forte, coraggioso e pino di carità, intraprendente e paziente” le due diocesi: “a lui che le ha guidate con saggezza vogliamo chiedere che le sostenga e non ci faccia mai mancare ‘l’olio della consolazione e il vino della gioia’”. Un legame quello tra le diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea e Agrigento ricordato anche da mons. Renzo: “siamo riunite, insieme godendo entrambe dell’opera di San Gerlando, anche se in tempi diversi, per manifestare la nostra gratitudine e devozione a questo santo. La sua presenza a Mileto è stata preziosa e incisiva perché si trattò di impiantare la nascente diocesi. Trasferito poi qui si trovò a dovere rilanciare e sistemare la diocesi di Agrigento dopo lo sfacelo della dominazione araba”. Il vescovo calabrese ha quindi sottolineato che per “noi la normalità deve essere la santità, questo è il richiamo che continua a rivolgerci San Gerlando. Non siamo santi perché non facciamo peccati ma perché abbiamo il coraggio di riprenderci dai momenti in cui cadiamo nell’errore. Fedeltà e coerenza è questo quello che ognuno di noi deve testimoniare. È questa la chiesa che ognuno di noi si aspetta di avere al proprio fianco. Una chiesa con il volto di mamma”. Tra le due diocesi anche uno scambio di doni: il card. Montenegro ha regalato a mons. Renzo un pastorale in legno. Il vescovo calabrese ha invece portato in dono al porporato e alla diocesi agrigentina un quadro, realizzato da un pittore calabro, raffigurante S. Gerlando con alle spalle le Cattedrali di Mileto e di Agrigento.

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