
La regola francescana compie 800 anni
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È iniziata ieri mattina presso la sede della Direzione generale dell’Asp di Reggio Calabria, in via Diana, il presidio dei lavoratori delle strutture residenziali psichiatri reggine. L’iniziativa è sostenuta dal sindacato Usb e dal CooLaP, il Coordinamento dei lavoratori di psichiatria.
Ieri mattina una rappresentanza dei lavoratori delle strutture psichiatriche reggine, coordinati dall’Usb e dal CooLaP, hanno occupato un’area degli uffici della Direzione generale dell’ASP di Reggio Calabria.
A spingere a questa ennesima azione di protesta la mancanza di risposte da parte della Regione Calabria in merito alle annose problematiche che attanagliano il settore, in primis il blocco dei ricoveri psichiatrici che impediscono la cura nel territorio.
«Nonostante la disponibilità della dottoressa Di Furia, che da quando si è insediata ha ben compreso la drammaticità della situazione, non arrivano segnali rassicurativi dalla Cittadella “Jole Santelli”», hanno motivato così la loro azione i manifestanti che hanno trascorso la prima notte di occupazione all’interno dei locali di Via Diana.
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Al centro dell’azione le ormai ataviche richieste: dallo «sblocco dei ricoveri», a «un impegno concreto nel risolvere la problematica relativa al riconoscimento di strutture esistenti dal ‘90 e che vedono al loro interno l’impiego di personale pubblico».
Intanto dalla Cittadella un primo segnale è arrivato. La Regione ha infatti convocato per lunedì un tavolo, ma non con i lavoratori, ma con i rappresentanti delle Cooperative. Gli operatori dal canto loro, proseguiranno ad oltranza la protesta fino a quanto non saranno messe nero su bianco le richieste avanzate già finite al centro dell'attenzione della stessa direttrice generale dell'Asp Di Furia.
«Il nostro - spiegano i lavoratori - è un accorato appello rivolto a tutte le autorità, ciascuno per la propria competenza. Ci rivolgiamo a Sua Eccellenza l’Arcivescovo, perché l’azione degli enti pubblici si oppone ad ogni principio basilare di solidarietà e calpesta la dignità umana».
Un ulteriore appello è rivolto al Sindaco di Reggio, «massimo garante della Tutela della Salute, ignorata dalla pubblica amministrazione. Ci rivolgiamo al Procuratore, perché crediamo che, aldilà di ogni gravissima omissione, non ci possa essere colpa più grave di negare il diritto all’assistenza alle fasce più deboli della popolazione».
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Nominato vescovo nel 2008 è giunto in riva allo Stretto dopo essere stato alla guida della diocesi di Locri – Gerace per cinque anni. Oggi compie 78 anni, 54 dei quali donati al Signore e al prossimo.
È stata presentata questa mattina la relazione annuale del Garante dei diritti dei detenuti calabresi. Il presidente del consiglio regionale Mancuso: «servono più interventi mirati».