
Il mondo dopo Gaza? Si, c’è ancora speranza: la riflessione nel libro di Pankaj Mishra
Una riflessione e un punto di vista coraggioso accompagnano i lettori tra le pagine di
Arriva l’estate e Legambiente è in campo per ridonare la bellezza originale alle coste reggine. Abbiamo sentito Nuccio Barillà, storico attivista dell’associazione e già assessore all’Ambiente nella Giunta guidata da Italo Falcomatà (1997–2001).
Estate in Calabria, si riparte dal civismo.
Pochi giorni fa abbiamo pulito le spiagge di Bagnara Calabria assieme a dei ragazzi giunti da poco in Italia attraverso il Mediterraneo. Una giornata dedicata a monsignor Giovan Battista Scalabrini, un vescovo che si è distinto nelle difesa dei diritti dei migranti italiani in America. Un bel esempio di cittadinanza attiva e accoglienza: il Mediterraneo è un luogo di mescolanza, di biodiversità culturale. Dobbiamo difendere questo principio che insito nella nostra mentilità di uomini e donne di mare.
Spiagge calabresi sempre più invase dalla plastica, come testimonia una recente indagine dell’Arpacal.
Dobbiamo girare lo sguardo verso il mare come risorsa del nostro territorio. Purtroppo le Amministrazioni locali lo fanno poco e male.
E il risultato più evidente è l’inquinamento marino delle nostre coste. Città come Reggio Calabria hanno un inquinamento batterico eccessivamente elevato: basterebbe che il sistema di depurazione fosse messo a norma. Un’impresa impossibile? Bisogna agire sugli stili di vita, ma anche a livello strutturale.
Difesa delle coste e tutela del patrimonio marino, serve un assessorato ad hoc in Calabria?
A questa domanda si può rispondere in due modi. Assolutamente sì, laddove si osserva la situazione specifica calabrese che è una penisola bagnata per tre lati dal mare. Ma, al contempo, potremmo dire fermamente di «no», poiché in ecologia «tutto si tiene» e quindi servono assessorati alle Politiche ambientali che si occupino del territorio in modo trasversale.
Non solo salvaguardia del Mare nostrum nell’agenda di Legambiente Reggio Calabria.
Se da un lato urge proseguire nella lotta senza quartiere nei confronti delle ecomafie, d’altro canto non è più procrastinabile avviare un ragionamento serio sulla gestione del ciclo dei rifiuti. C’è bisogno di discutere «dal basso» sui modelli da applicare con delle ricerca scientifiche popolari. È vero: ci vogliono i top manager, ma non va trascurata la voce dei cittadini.
Sembra quasi un’utopia, se si pensa alle difficoltà della differenziata.
Purtroppo c’è troppo ipocrisia nella Pubbliche amministrazioni. È troppo facile farsi un selfie durante una manifestazione di piazza o decantare delle progettualità, mai realmente concretizzate. L’85% dei prodotti che finiscono in mare sono conseguenza della cattiva gestione dei rifiuti urbani. Servono risposte meno superficiali da parte della politica.
Una riflessione e un punto di vista coraggioso accompagnano i lettori tra le pagine di
La “tre giorni” si è aperta con un concerto lirico del Conservatorio “Francesco Cilea” al
Grande partecipazione e coinvolgimento per il concerto del 31 maggio al Santuario della Madonna della