Avvenire di Calabria

Dal 2005 a oggi si è moltiplicata la «notiziabilità» rispetto al tema dell'accoglienza dei migranti

Rapporto Migrantes, fermare onda d’odio verbale

Redazione Web

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Contribuire alla «costruzione di un nuovo linguaggio per le migrazioni». Questo l’obiettivo del nuovo Rapporto “Immigrazione” redatto da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes che è stato presentato lo scorso 28 settembre a Roma.

 
La struttura del Rapporto presenta una sezione internazionale che si focalizza sulle dinamiche a livello globale ed europeo, ed una parte nazionale che si concentra sulla presenza nel nostro Paese di oltre 5 milioni di cittadini stranieri: il lavoro, la scuola, la cittadinanza, la salute, la devianza sono i principali temi oggetto dell’analisi. Il tutto arricchito dalle voci di esperti che hanno contribuito ad approfondire alcuni ambiti ritenuti di particolare attualità nel dibattito pubblico sul tema dei migranti. «È evidente – scrivono don Francesco Soddu e don Giovanni De Robertis, rispettivamente Direttore di Caritas Italiana e Direttore generale della Fondazione Migrantes – che ci troviamo di fronte ad una ‘emergenza culturale’ che richiede un intervento strutturato e di lungo periodo. È necessario mettere in campo tutte le risorse educative capaci di stimolare, da un lato, il necessario approfondimento rispetto a temi che sono ormai cruciali, e dall’altro lato di accompagnare le nostre comunità verso l’acquisizione di una nuova “grammatica della comunicazione” che sia innanzitutto aderente ai fatti e rispettosa delle persone».
 
La mobilità umana si conferma fra i temi di maggior dibattito nella società attuale. Il monitoraggio delle notizie riguardanti l’immigrazione apparse nei telegiornali di prima serata delle reti Rai, Mediaset e La7 rivela che in dodici anni i riferimenti all’immigrazione sono aumentati di oltre dieci volte, passando dalle 380 notizie del 2005 alle 4.268 del 2017. Appare sistematica la correlazione fra l’aumento di interesse mediatico verso i flussi migratori diretti verso l’Italia e gli eventi di natura politica che coinvolgono il Paese. Colpisce constatare che la sensazione di minaccia alla sicurezza e all’ordine pubblico ricondotta all’immigrazione sperimenta dal 2013 una crescita costante. Nel corso del 2017 i telegiornali di prima serata si soffermano per lo più sui flussi migratori (40%), riservando quasi la metà delle notizie ai numeri e alla gestione degli sbarchi sulle coste italiane. Un ulteriore 34% dei servizi telegiornalistici è dedicato a questioni che mettono in relazione immigrazione, criminalità e sicurezza. Per trovare il primo tema dotato, almeno potenzialmente, dei caratteri di “buona notizia” è necessario scendere al terzo posto, dove si colloca il racconto dell’accoglienza, al quale nel 2017 è riservato l’11% delle notizie.
 
L’Italia, con 5.144.440 immigrati regolarmente residenti sul proprio territorio (8,5% della popolazione totale residente in Italia) si colloca al 5° posto in Europa e all’11° nel mondo. Secondo l’UNHCR tra il 1° gennaio e il 31 agosto 2018 è sbarcato in Italia l’80% di migranti in meno rispetto allo stesso periodo del 2017. Le comunità straniere più consistenti sono quella romena (1.190.091 persone, pari al 23,1% degli immigrati totali), quella albanese (440.465, 8,6% del totale) e quella marocchina (416.531, 8,1%). I cittadini stranieri risultano risiedere soprattutto nel Nord–Ovest della Penisola (33,6%) e a diminuire nel Centro (25,7%), nel Nord–Est (23,8%), nel Sud (12,1%) e nelle Isole (4,8%).

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