Avvenire di Calabria

Il Comune replica alla nostra inchiesta; i dati forniti, però, confermano quanto sostenuto da noi

Reddito di inclusione, i conti non tornano

Federico Minniti

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Rei, facciamo chiarezza sui numeri. Dopo la nostra inchiesta giornalistica (Prima puntata: Reggio Calabria, il Comune inciampa sul reddito di inclusione), il Comune di Reggio Calabria ha voluto replicare ai nostri dati.

Vale la pena sottolineare come, precedentemente alla pubblicazione dell’articolo, la nostra redazione – attraverso un messaggio di posta elettronica certificata (pec) – avesse già chiesto il supporto del settore “Politiche sociali” del comune reggino, senza ricevere alcuna risposta. Questo per sgomberare il campo da qualsiasi forma di polemica pregiudiziale.

A distanza di giorni, una pec da Palazzo San Giorgio è arrivata in cui, secondo l’assessore al Welfare, Lucia Anita Nucera (segui questo link per leggere le altre dichiarazioni dell'assessore e la risposta del direttore, don Davide Imeneo), verrebbero cristallizzati i dati ufficiali: «Le istanze presentate per accedere al beneficio del Rei protocollate dal 1 dicembre 2017 al 15 giugno 2018 presso il settore “Politiche Sociali” del Comune di Reggio Calabria – si legge nella pec di replica – sono in totale 4.787, di cui regolarmente inserite nella piattaforma ministeriale 4.226. Riguardo alle domande pervenute: ne sono state accolte 1.253, respinte 1.501, risultano in decadenza 93».

A questo punto serve immediatamente fornire un riscontro con quanto pubblicato da L’Avvenire di Calabria.

Scrivevamo, infatti, che – dalla nostra ricerca su un campione di 300 cittadini – «il dato che è emerge è inequivocabile: soltanto il 20% dei richiedenti hanno, in effetti, percepito il sostegno economico previsto dalla Legge». Una percentuale confermata dai dati forniti dal comune: sono, infatti, 1.253 le domande accolte su 4.787 protocollate, ossia il 26%, con uno scarto percentuale totalmente contemplato dalla forbice d’errore di un’indagine a campione anche secondo i criteri dell’Istat. Un trend superiore se si confronta al dato di giugno che viene scorporato dal Comune di Reggio Calabria: «Nel dettaglio – si legge nella richiesta di rettifica – ad oggi risultano 253 pratiche in evidenza, 698 incomplete, e in elaborazione 125 pratiche, relative al mese di giugno». Le pratiche in elaborazione sono, quindi, 125 su 1.076, pari all’11%. Il Comune, inoltre, glissa sulla tempistica, ossia sui 25 giorni di lavorazioni quasi mai rispettati.

Altro punto dibattuto, nella richiesta di rettifica, è quanto attiene ai «colloqui per l’inserimento lavorativo» che dalle “Politiche sociali” spiegano «sono regolarmente svolti da parte del personale del settore: gli utenti che risultano idonei all’inserimento lavorativo sono convocati e ricevuti presso gli uffici. Tuttavia – stigmatizzano dal Comune – per quanto attiene l’inserimento dei percorsi individuali, si rimane in attesa che lo stesso sistema informatizzato ministeriale attivi lo spazio web dedicato per completare l’iter». Anche in questo caso, il Comune conferma quanto scritto da L’Avvenire di Calabria che – riportiamo testualmente – sottolineava come «i beneficiari effettivi del contributo Rei hanno segnalato come l’impegno nello stilare un progetto di reinserimento sia stato limitato a un incontro e dal quale non è sortito nessun effetto». Adesso, grazie alle pec inviata alla nostra redazione, comprendiamo che si tratta di un problema col «sistema informatizzato ministeriale».

Giustamente, l’assessore sottolinea che «il Comune di Reggio Calabria si limita rispetto alla misura nazionale del Rei, a svolgere sportello di assistenza locale al cittadino, istruendo le pratiche e assistendo nella compilazione della modulistica, atteso che la liquidazione avviene ad opera degli uffici Inps». Ma proprio autorevoli fonti dell’Istituto nazionale della previdenza sociale ci riportano alcuni dati differenti rispetto a quanto fornitoci dal Comune: al 20 giugno 2018, le domande “presentate” risultato essere 3.665 (e non 4.226), mentre – paradossalmente – le richieste accolte sarebbero 1.552 rispetto alle 1.253 conteggiate dal comune.

Trecento percettori reggini in più, questa sì che è una “buona notizia”.

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