
Imprese coraggiose, Calabria apripista: c’è la nuova legge per chi denuncia i clan
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Il 13 luglio al Porto di Reggio Calabria tra i 550 migranti giunti a bordo della nave "Dattilo" della Guardia costiera c'era anche il corpicino di un bambino di appena 4 anni, morto al largo di Lampedusa durante il naufragio del barchino sul quale viaggiava insieme alla madre e ad altre persone.
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Per la donna - scampata al naufragio - è stata disposta dalla prefettura reggina l'assistenza psicologica, mentre il corpicino del bambino è stato affidato al Gom di Reggio Calabria. La notizia della presenza della salma del piccolo naufrago ha subito provocato lo sgomento e la costernazione tra i volontari e le forze dell'ordine chi occupano di mettere in atto il dispositivo di accoglienza.
Concluse le operazioni di sbarco, in serata, i volontari del coordinamento sbarchi dell'arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova, si sono uniti in preghiera davanti all'obitorio del Grande ospedale metropolitano dove riposa il corpicino del bambino. Una preghiera dedicata alla piccola vittima, ma anche a tutti coloro che, purtroppo, continuano a perire nelle acque del Mediterraneo durante i loro "viaggi della speranza".
Nei prossimi giorni - fanno sapere ancora dal coordinamento - si rinnoverà la preghiera in memoria del bambino e di tutti i migranti vittime dei naufragi, con una veglia al porto (non appena sarà definita, pubblicheremo la data) alla quale sarà presente anche l'arcivescovo di Reggio Calabria - Bova e presidente della Cec, monsignor Fortunato Morrone. Il presule già in occasione dell'ultimo sbarco di giovedì 13, si era recato al porto della città, intrattenendosi con gli stessi volontari, donando loro parole di conforto e apprezzamento per la loro preziosa opera.
Ecco la preghiera recitata dai volontari che si sono ritrovati giovedì sera presso l'obitorio del Gom:
Signore Dio nostro, che hai conosciuto
l'amarezza dell'esilio e l'abbandono,
disponi sempre il nostro cuore all'accoglienza.
Tu, o Dio, Dio misericordioso, che ci apri le porte
del tuo cuore, rendici aperti e generosi, sempre pronti
a mettere da parte gli individualismi
in un mondo indifferente e arido.
Tu sei Padre di tutti e tutti hai come tuoi figli,
Padre del debole e del povero, del dimenticato da tutti,
del migrante e del rifugiato, aiutaci a superare il vuoto
di un benessere ricco di tante cose, ma povero di amore.
Nelle tue mani affidiamo i nostri fratelli immigrati
vittime nelle acque fredde del nostro mare.
Perdonaci se la nostra povertà e avidità ci rende ciechi
e indifferenti, se non riusciamo a scorgere il tuo volto nel loro.
Per loro ti preghiamo e per tutti i migranti morti
nei viaggi della speranza protesi verso
un mondo di pace e di benessere.
A tutti loro chiediamo perdono per la nostra indifferenza
e per il nostro perbenismo.
Aiutaci, Signore, a rendere questo nostro mondo
più umano e fraterno. Amen
PER APPROFONDIRE: Migranti, in 550 giunti al porto di Reggio Calabria. C’è anche la salma di un bambino di 4 anni
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