Avvenire di Calabria

Una rivendicazione pubblica, alla presenza degli operatori dell’informazione, che si è tenuta in via Diana

Residenzialità psichiatrica, è il tempo della protesta

Redazione Web

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Psichiatria, è il tempo della protesta. Oggi, mercoledì 19 settembre, dalle 11.30, si è tenuta una manifestazione voluta da un cartello di associazioni, enti e organizzazioni che operano nella gestione della residenzialità psichiatrica.

 
Una rivendicazione pubblica, alla presenza degli operatori dell’informazione, che si è tenuta in via Diana, sede dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria. I motivi? «La gravissima situazione di incertezza in cui versano i pazienti psichiatrici in virtù – si legge in una nota diffusa dal Comitato “Diritti Psichiatria” – dell’ingiustificabile inerzia da parte dell’Asp e della Regione Calabria, che non hanno inteso dare risposte alle esigenze degli utenti, lasciando il settore in mano a gestione funzionale a interessi ben diversi».
 
Un’accusa grave, quella mossa dai soggetti coinvolti nella protesta del 19 settembre, che evidenziano come siano state fornite dagli Enti preposti, sino a oggi «rispote atte a infierire sulla condizione dei pazienti, dei familiari e dei lavoratori del settore». I soggetti fondatori del Comitato “Diritti Psichiatria” di Reggio Calabriasono: la Caritas diocesana, l’Unasam, ossia l’unione nazionale delle associazioni per la salute mentale; le associazioni Libera, Agape, Legambiente, Arci e Insieme per la disabilità; i sindacati Usb e Ggil oltre che i forum del Terzo Settore per l’area dello Stretto, Reggio Calabria e Piana di Gioia Tauro.
 
Lo stesso Comitato auspica un nuovo atteggiamento dal Commissario alla Sanità, Massimo Scura che – secondo i firmatari della protesta di via Diana – «ha il dovere di intervenire nell’immediatezza, bloccando gli scellerati propositi dei predecessori, al contempo adottando quei provvedimenti che possano consentire il prosieguo dei servizi nei canoni di legittimità, con le maggiori tutele per i pazienti, in troppe circostanze gravemente disattese».

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