Avvenire di Calabria

Il vicesindaco metropolitano cita papa Francesco e l’arcivescovo Morosini e analizza le modalità con cui superare le criticità

Riccardo Mauro si proietta al futuro: «Lavorare compatti»

Redazione Web

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di Riccardo Mauro * - Un suggerimento su Reggio, sulla sua condizione attuale e sul suo futuro, ci giunge da papa Francesco che, al Forum internazionale dei giovani, disse: «Vi chiedo di ricordare sempre che siete membra di un unico corpo, di questa comunità. Siete legati gli uni agli altri e da soli non sopravvivrete. Avete bisogno gli uni degli altri per segnare veramente la differenza in un mondo sempre più tentato dalle divisioni». Ecco, quando pensiamo alla nostra città, non dovremmo mai dimenticare l’invito del Santo Padre. E lo stesso dovremmo fare con le parole del vescovo, monsignor Fiorini Morosini, che, nel martedì delle feste mariane, ha cercato di responsabilizzare la politica reggina, chiamata ad importanti appuntamenti elettorali, invocando unità e condivisione per il benessere collettivo. Dico questo perché, di fronte all’interesse supremo del territorio, ognuno di noi deve offrire un contributo mettendo da parte ideologie, fanatismi, invidie, gelosie. Lavoro, emigrazione, criminalità rappresentano un freno determinante allo sviluppo. La lotta deve essere condotta in maniera compatta. Dobbiamo essere consapevoli che, da soli, non possiamo farcela. Gli enti locali, rispetto a temi di questo tipo, possono fare poco o nulla. Come Comune e Città Metropolitana, abbiamo salvaguardato i posti di lavoro in Atam, in “Castore” ed “Hermes”, abbiamo stabilizzato gli Lsu, sbloccato i concorsi, aperto gli asili nido, cercato di incidere sulle politiche del welfare, sui bisogni delle persone in difficoltà. Parliamo di migliaia di famiglie che restano, pur sempre, un granello di sabbia nel deserto. Sappiamo tutti che, per risolvere il dramma della disoccupazione, questo non basta. Serve, innanzitutto, un vero e proprio shock da parte dello Stato perché riservi un’attenzione che vada oltre il semplice sostegno al reddito. Sono anche a favore del “Reddito di cittadinanza”, uno strumento utile, ma alle nostre latitudini rischia di perdere efficacia per l’assenza di aziende di- sposte a reclutare disoccupati. Dunque, appare ormai imprescindibile facilitare e spingere le grosse imprese ad investire qui creando benessere e sviluppo. Non c’è più tempo. Agevolare “zone franche” per una fiscalità di vantaggio deve essere un obiettivo capace di portare nuovi capitali e rinnovate possibilità ad una città altrimenti rilegata all’oblio. Un altro spunto di riflessione arriva dal Sole24ore che, in questi giorni, ha pubblicato il triste primato di Reggio quale città a maggiore densità mafiosa. La cosa non può che preoccuparci. Aggiunto agli altri problemi, il fenomeno criminale assume connotati ancora più drammatici. Così, fin quando i genitori vedranno partire i propri figli, non per scelta ma per l’obbligo, fin tanto che un padre di famiglia sarà costretto a lasciare la propria città per lavorare, questa città non sarà mai messa nelle condizioni di poter programmare il proprio futuro.

* Vicesindaco metropolitano

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