La devozione alla Madonna della Consolazione e il “nuovo” santuario: un legame tra fede e storia
Dallo storico Laganà a padre Pasquale Triulcio, un’occasione per scoprire e approfondire la storia della Basilica minore dell’Eremo.
Da stamattina in città si sta incominciando a raccogliere la spazzatura ormai abbandonata nelle strade da giorni. A seguito dell’annuncio del sindaco Falcomatà, ieri in diretta sulla sua pagina Facebook ufficiale, le cose stanno incominciando a cambiare, seppur temporaneamente.
Secondo quanto dichiarato dal primo cittadino, infatti, la raccolta nei quantitativi ordinari durerà solo fino a sabato, «dopo non sappiamo che ne sarà di noi».
La Regione ha autorizzato lo scarico a Crotone dopo 26 giorni, ma per sapere cosa succederà dal fine settimana in avanti si deve aspettare l’incontro previsto per oggi con l’assessore regionale De Caprio.
«Domenica – aggiunge Falcomatà – avremo 100 tonnellate da scaricare in Puglia, non più solo sugli impianti di Coversano e Lecce. Ma anche sugli impianti di Bari, per dei quantitativi ridicoli. Il comune più lontano va in Puglia per scaricare 25 tonnellate a Bari, 25 a Conversano e 50 a Lecce. La beffa è che sarà la Città Metropolitana che dovrà sottoscrivere i contratti con le aziende pugliesi. Tre contratti diversi, ciò significa che saranno i cittadini a dover pagare questo trasporto in più che si paga anche in base ai chilometri che fai. Pretenderemo che i costi maggiori siano a carico della Regione. Rispetto alla Puglia, non c’è stato un ragionamento o una condivisione. Abbiamo saputo che avremmo dovuto scaricare lì».
Per Falcomatà il territorio metropolitano ha già subito questa decisione, e non può anche subire un aumento dei costi. «Stiamo studiando – conclude -soluzioni alternative, per recuperare il prima possibile le circa 4000 tonnellate di indifferenziato che sono per strada».
Dallo storico Laganà a padre Pasquale Triulcio, un’occasione per scoprire e approfondire la storia della Basilica minore dell’Eremo.
Silvia Giandoriggio: «Hanno tranciato le docce pubbliche presenti nell’area che avevamo sistemato in questo sito frequentato da famiglie, bambini, anziani e persone con disabilità».
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